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    Politica
    22 Aprile 2013
    Candidati, rispuntano Piendibene e Saladini

    PIENDIBENELa riunione delle commissioni del tavolo dell’Unione slitta a martedì prossimo e in quell’occasione ciascun partito del centro sinistra dovrà presentare la propria rosa di nomi per il candidato sindaco.
    La posticipazione dell’incontro è stata chiesta dalla Margherita che lunedì dovrebbe finalmente conoscere le decisioni di Roma in merito alla vicenda degli eletti che da settimane impedisce la scelta del nuovo coordinatore. Intanto però già trapelano le prime indiscrezioni circa i nomi che saranno portati al tavolo dalle diverse forze politiche.
    Quattro saranno quelli presentati dai Ds. Nella rosa che sarà ufficializzata dalla Quercia martedì, sono presenti in primis l’ex sindaco Gino Saladini, proposto dall’area Fassini, la dirigente nazionale Conad Rina Romagnoli, scelta dal coordinatore della Mozione Angius Alessio Gatti, Nicola Porro, indicato dall’area Mussi ed infine Marco Piendibene, il cui nome è stato fatto nell’ambito di un discorso più generale. I nomi sarebbero però emersi nel corso di una riunione assai agitata al termine della quale il segretario Sebastiano Petrarolo ha annunciato le proprie dimissioni, per cause che lo stesso Petrarolo definisce familiari, salvo poi ritirarle poco dopo, per non lasciare, come confermato dal diretto interessato, i Ds senza una guida prima del congresso. «La Quercia – ha anche detto Petrarolo – è comunque favorevole al ricorso alle primarie, qualora sui candidati non ci fosse accordo».
    Mistero invece sulle candidature dei socialisti, che però sembrerebbero intenzionati a presentare al tavolo una candidatura secca anziché una rosa e che dovrebbe essere un politico di lungo corso, oltre che persona dalle grandi capacità di mediazione. Sembra pronta a puntare su Piendibene infine anche Rifondazione Comunista, che nel direttivo previsto per lunedì potrebbe infine decidere di tornare a scommettere sul leader della sinistra alternativa, affiancando al suo nome quello di Enrico Luciani, che non aveva fatto mistero di gradire una eventuale candidatura. A fare la differenza potrebbe essere però la Margherita, le cui candidature saranno poste sul tavolo solo da chi, tra De Paolis e Carluccio, le urne, ancora sigillate, indicheranno come vincitore del congresso.