Spinti dalla forza della disperazione i nerazzurri si dirigono alla volta di Monterotondo per la decima giornata di ritorno di serie D. Con un solo spicchio di campionato da giocare (per la precisione otto partite compresa quella odierna), l’ultimo posto e le cinque lunghezze di ritardo dalla zona play out, pesano come macigni ed ora le vere speranze di evitare la retrocessione vengono da fuori il rettangolo di gioco e sono legate all’avvicendamento al vertice della società. Negli ultimi giorni si sono infatti intensificati i contatti tra il presidente Vespignani e la cordata di imprenditori romani capeggiata dai fratelli Pomponi. «Per questa domenica – scherza Vespignani – il presidente sono io, poi chissà magari dall’inizio della prossima settimana la prima squadra potrebbe avere un nuovo padrone». E per questa domenica però la missione della Civitavecchiese appare veramente complicata visto che all’appello mancheranno gli squalificati Macaluso, Poggi, Boriello e Paolini, che è stato espulso mercoledì. Formazione da inventare per Caputo, che recupera solo Spirito, che dovrebbe agire sulla mediana al fianco di Cassese con Gravina e Bevilacqua esterni mentre Lancioni avanzerà in attacco a supporto di Gagliardini. In difesa davanti a Baroncini linea a quattro con Andreassi, Della Camera, Fantin e Marcoaldi. Sarebbe indispensabile uscire indenni da Monterotondo per mantenere vive le speranze in attesa che il nuovo gruppo subentri e come promesso rinforzi la squadra con dei professionisti attualmente svincolati. Siccome, però, verbalmente tutto è possibile ma sono i fatti quelli che contano, noi per il momento vediamo una squadra spacciata a cui servirà un’impresa per salvarsi. Di proclami e paroloni ne abbiamo sentiti tanti, e dunque staremo a vedere cosa accadrà prima sul campo di Monterotondo e poi nelle prossime ore a livello societario.
Sport
22 Aprile 2013
Civitavecchiese, avanti con la forza della disperazione