E’ veramene molto triste osservare coloro che, chiamati dai cittadini al fine di occuparsi della “res publica” cioè la cosa pubblica, il bene comune di ognuno di noi e che dovrebbero rappresentare coloro che si adoperano per migliorare la nostra città, le nostre strade, le scuole dove i nostri bimbi vivono per parecchie ore, la salute, l’ambiente in cui respiriamo e viviamo, l’ordine pubblico, il lavoro e la casa beni essenziali alla sopravvivenza delle famiglie e tanto ancora, invece di prodigarsi in tutto questo unico motivo per cui ricoprono quegli incarichi, si perdono in liti di cortile come vecchie comari con indecorosi spettacoli e tutto questo sulla pelle dei cittadini. Forse hanno dimenticato quale era la vera funzione dell’amministratore pubblico e comunque anteponendo interessi di casta e personali dimenticano che mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. Mentre proseguono le loro liti senza senso la città sta attraversando un periodo di sbando e criticità che potrebbero diventare irreparabili se non si interviene in tempo.Forse è il caso di pensare prima agli interessi dei cittadini poi a quelli di partito.
Marco Tullio Cicerone
(Lettera firmata)
Lettere
22 Aprile 2013
I politici pensino al bene comune