Ecco il testo della lettera che il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha scritto all’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ed inviata per conoscenza anche al Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, ai Presidenti della Provincia di Roma e di Viterbo, Enrico Gasbarra e Alessandro Mazzoli:
«Ricevo da piú parti continue sollecitazioni perché sia riaperta la conferenza di servizi che ha autorizzato la conversione a carbone della centrale. Questa richiesta è fuori dal quadro giuridico. Sia il TAR Lazio, sia il Consiglio di Stato si sono pronunciati sulla legittimità del procedimento adottato. Lo stesso riesame degli atti che ho chiesto ai miei uffici non ha fatto emergere elementi di illegittimità sulla base dei quali poter motivare una riapertura di una conferenza di servizi. Sono, tuttavia, sensibile alle preoccupazioni che ho raccolto direttamente o che mi sono state espresse dalle Amministrazioni provinciali e locali e dalla Regione, e che testimoniano di un forte disagio delle popolazioni in ordine al possibile impatto della nuova centrale. Conosco, ovviamente, i dati che confermano la compatibilità degli impianti e so che il monitoraggio allestito dal Ministero della Salute è e sarà in grado di verificare l’effettiva consistenza dei timori che vengono variamente avanzati. Non mi sfugge altresí, che la predisposizione strutturale e tecnologica dell’impianto è a uno stadio molto avanzato. Tuttavia, ho dovuto in questi mesi registrare con rammarico che, lungo tutti questi anni, il confronto di Enel con le Amministrazioni e le popolazioni dell’area non è stato produttivo e che si sono determinate gravi incomprensioni ed elementi radicati di sfiducia. Credo di poter affermare che Enel in tutto questo abbia le sue responsabilità e che sia quindi necessaria una cesura e una nuova fase di rapporti. Sono quindi a chiederLe, senza pregiudizio alcuno per le procedure amministrative, un’assunzione di responsabilità sollecita e visibile e diretta a soluzioni che riducano ulteriormente e in modo significativo l’impatto ambientale della centrale al di sotto della soglia fin qui raggiunta e autorizzata. Inoltre, in ragione dell’ampiezza dell’area territoriale interessata agli effetti ambientali della centrale, Le chiedo la disponibilità a cooperare fattivamente con le Amministrazioni su progetti volti a ridurre il carico ambientale dell’area stessa. Tutto questo, nella fiducia che sia possibile una soluzione che, rispettando il diritto, appaia tuttavia ragionevole e accettabile dalle popolazioni».