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    Sanità
    22 Aprile 2013
    Le cifre della Asl: tanti gli esami eseguiti a radiologia <br />

    «L’Asl si sta muovendo in maniera più efficiente rispetto alle precedenti gestioni aziendali, appare strumentale pertanto scrivere che le neoplasie non hanno la pazienza di attendere i comodi della struttura sanitaria». Comincia così il comunicato dell’azienda sanitaria locale, in risposta ad un articolo pubblicato dalla Provincia, segnalante il blocco delle liste d’attesa per ciò che riguarda le prenotazioni di esami mammografici. 8 medici più il primario opererebbero in una struttura che starebbe producendo effetti benefici sulla risposta ai bisogni sanitari della popolazione. «I nuovi ambienti con le nuove attrezzature tecnologiche – si legge nella nota – hanno ridotto i tempi di attesa per i ricoverati dell’Ospedale San Paolo e per gli utenti del Pronto Soccorso che usufruiscono degli accertamenti radiologici». Arrivano i primi dati ufficiali dalla sede di via Terme di Traiano, che parlano di 456 mammografie eseguite dall’inizio dell’anno, con la Asl che pone l’accento sull’importanza data all’attività medica di prevenzione «Stiamo organizzando lo screening mammografico come attività stabile nel tempo, uniformemente diffusa su tutto il territorio e non limitata ad alcuni distretti, come avvenuto in passato». Oltre ai numeri apparentemente confortanti, vengono tuttavia riferite implicitamente dall’azienda sanitaria delle situazioni tutt’altro che compatibili col rendiconto fornito giorno per giorno agli utenti dal cup, il quale, continuando a rifiutare prenotazioni per ragioni di sovraccarico, lascia trapelare una condizione di collasso. «Entro l’anno 2007 – fanno sapere – inizieranno le operazioni di screening, che prevedono l’esecuzione delle mammografie in maniera capillare su tutto il territorio affidando a radiologi interni, gli approfondimenti che si rendessero necessari nonché ai chirurghi dei nostri 2 ospedali aziendali per le eventuali procedure successive». Sulla strumentazione, poche righe, dalle quali si evince che a breve potrebbero essere utilizzati altri 2 mammografi (1 a Ladispoli e 1 a Bracciano) che consentirebbero ai cittadini di accedere ad ulteriori prestazioni mammografiche. Nelle tabelle trasmesse dalla Asl, viene indicato un incremento di prestazioni nell’ambito dei servizi radiologici, soprattutto per ciò che attiene alle mammografie e alle ecografie della mammella «Il nostro impegno – continuano i sanitari – rimane quello di utilizzare al massimo le attrezzature tecnologiche e le risorse umane disponibili, dimostrando che quanto è tecnicamente possibile viene realizzato». Alla fine però, avvertono che nonostante l’aumento delle attività radiologiche della struttura aziendale, non si riuscirebbe a coprire completamente il bisogno sanitario espresso dalla collettività. E’ proprio questa la considerazione che calza a pennello in riferimento all’articolo apparso nei giorni scorsi. Parlavamo infatti di vicende molto meno articolate rispetto alle risposte date dalla Asl, che seppure da un lato appaiono esaustive, dall’altro non rincuorano l’utente. A chi cerca da mesi una collocazione nelle liste di attesa infatti, poco interessano i successi di una azienda che, nonostante i proclami, continua a trascinarsi dietro un centro prenotazioni appesantito dal tempo e dalle tante richieste che spesso restano lettera morta.