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    Cronaca
    22 Aprile 2013
    Lutto a Montalto, due persone trovate morte nella piscina di una villa di Capalbio 

    Lutto a Montalto di Castro. Due persone del posto sono state trovate morte in una piscina di una villa privata in località “Tricosto”, nel comune di Capalbio in provincia di Grosseto. Si tratta di Piero Cordone di 47 anni, artigiano, giardiniere residente a Selva Nera, Capalbio e Giorgieta Barbiero, di 34 anni, di nazionalità rumena, residente a Montalto. Entrambe le vittime erano legati a persone del piccolo paese laziale. L’uomo infatti era coniugato con una donna castrense, Carla Occheddu, molto conosciuta nel piccolo paesino. La rumena invece conviveva con il montaltese Rodolfo Novelli. Secondo i primi accertamenti, i due sarebbero morti folgorati nella piscina di una villa di proprietà di due sorelle professioniste romane. Una di queste lavorerebbe nello staff di Maurizio Costanzo. Il ritrovamento risale alle 22 di ieri sera, dopo che la moglie di Piero ha lanciato l’allarme, preoccupata perché il marito non rientrava. Sarebbe stata proprio la stessa donna ad indicare la villa dove l’uomo in questi giorni stava facendo dei lavori. Piero Cordone era infatti in possesso delle chiavi per entrare nella villa. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Orbetello che hanno posto sotto sequestro la piscina. Sul luogo sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il personale medico del 118 che non ha potuto fare altro che accertare il decesso. Secondo la ricostruzione dei carabinieri si tratterebbe di un incidente sul lavoro. L’uomo infatti lavorava alla villa come giardiniere e la rumena era alle sue dipendenze, gli dava una mano. A far scattare il tragico epilogo sarebbe stato, secondo una prima ricostruzione del fatto, il robot per la pulizia automatica della piscina. Anche se, ciò non sembra giustificare una scarica elettrica tanto potente da uccidere due persone. Si teme piuttosto che alcuni fili elettrici dell’impianto fossero stati lasciati scoperti e a contatto con l’acqua. I due corpi sono stati ricomposti presso l’obitorio della città lagunare, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si attende il loro rientro in paese.