Cinque mesi di attesa per una mammografia, con il nuovissimo reparto di radiologoia del San Paolo che non riuscirebbe ad effettuare più di 4 o 5 esami a settimana. Numeri che fanno rabbrividire e che la sanità locale non riesce a scrollarsi di dosso.
Quando si parla di salute, il discorso diventa serio e le parole, quelle che in altri contesti escono fuori a raffica, vengono pesate una per una. Dopo gli eventi degli ultimi anni, che hanno condizionato in negativo la sanità della Regione Lazio, il disastro lo si può percepire al solo contatto superficiale con la struttura pubblica, che effettivamente non brilla per celerità e dinamismo.
Prendiamo ad esempio la Asl RmF, che interessa Civitavecchia e i comuni limitrofi, una azienda che ha conosciuto in epoca recente la chiusura temporanea del reparto di psichiatria presso l’ospedale San Paolo. Ora i riflettori si accendono sulla radiologia, un reparto appena rinnovato (ed aperto dopo mesi di attesa e di rinvii per problemi strutturali ed amministrativi) che però continua a soffrire di liste di attesa lunghissime.
Tutti sanno che la prevenzione è l’asse portante dello stare bene, per questo i medici consigliano periodicamente ai pazienti di sottoporsi a visite specifiche. Effettuare, ad esempio, oggi a Civitavecchia una mammografia, esame utile ad individuare tempestivamente una massa tumorale, è diventato quasi impossibile per via delle lunghe liste di attesa, che in alcuni casi vedono l’utente in fila per oltre 5 mesi. Certo le neoplasie non hanno la pazienza di attendere i comodi della struttura sanitaria, così al malato viene suggerito talvolta di rivolgersi altrove. Abbiamo telefonato al Cup di Civitavecchia per verificare la situazione, richiedendo una prenotazione «Non è possibile – ci hanno risposto – qui è tutto fermo, chiami al numero 803333 e magari un posto lo trova altrove». La media che al momento è venuta fuori è quella di 4 esami mammografici a settimana eseguiti in un reparto in cui al momento opererebbero ben 8 medici oltre al primario. Il dato aborrisce ogni genere di attività preventiva, che considerato il numero degli abitanti di Civitavecchia e dintorni (supera nettamente i 60 mila), dovrebbe almeno sfiorare i 15 – 20 esami giornalieri. Secondo indiscrezioni però, le prenotazioni al Cup per la mammografia, da qualche mese sarebbero in una condizione di stallo in cui, sempre stando alle voci di corridoio, dovrebbero rimanere fino al 2008. Ad aggiungere ulteriore peso al già pesante carico, la difficoltosa comunicazione tra la Asl RmF e la cittadinanza: molte volte gli utenti, soprattutto anziani che scelgono tristemente di disdire l’appuntamento, non riferiscono la decisione alla struttura, che così non aggiorna gli elenchi, lasciando prenotate persone rinunciatarie a scapito di malati necessitanti. L’interrogativo che rimane riguarda tuttavia il personale: come mai 10 medici e 12 tecnici di radiologia riescono a refertare solo 4 esami a settimana? Abbiamo provato a chiederlo direttamente al direttore sanitario dell’azienda locale, il dottor Concetto Saffioti. Non siamo stati particolarmente fortunati: la sua segreteria ci ha assicurato che ci avrebbe fatto richiamare al più presto. Da ieri lo aspettiamo, d’altronde, poche ore di attesa costituiscono ben poca cosa se si pensa che gente meno fortunata, è il lista per un esame da mesi, comunque senza risposte concrete.
Sanità
22 Aprile 2013
Mammografia, prenotazioni bloccate fino al 2008 <br />