logo
    Cronaca
    22 Aprile 2013
    Morìa di pesci: chiusa la spiaggia

    MONTALTOMONTALTO DI CASTRO – Strana moria di pesci: torna l’allarme inquinamento. Non è stato uno spettacolo piacevole per i bagnanti che avevano scelto di prendere il sole sulla spiaggia di Montalto di Castro. Da qualche giorno nell’area a destra dello stabilimento dei militari, nei pressi del ‘‘Fosso del Sanguinaro’’ a ridosso del grande parcheggio della Marina alla fine del lungomare Harmine, all’interno del corso d’acqua, che parte dal depuratore montaltese, decine di cefali e altre specie di pesci galleggiano morti sull’acqua. Il torrente non ha sbocchi a mare se non quando qualcuno, utilizzando le ruspe, ne apre volutamente la foce, cosa questa che spesso accade specialmente d’inverno. Lo scenario si è reso particolarmente preoccupante quando nelle acque si sono bagnati anche diversi bambini sfuggiti dagli occhi non troppo vigili delle mamme, i piccoli infatti sono andati a giocare proprio nelle vicinanze dei pesci morti che anche ieri galleggiavano nella parte finale del fosso. La preoccupazione è salita al punto che è stato lanciato l’allarme. Subito è intervenuta la polizia locale che ha avviato le pratiche di verifica del fenomeno. L’area è stata interdetta al pubblico mediante strisce e cartelli per la segnalazione di pericolo. Anche il sindaco Salvatore Carai ha fatto affiggere il divieto di balneazione. Sulla strana moria di pesci, l’ennesima che si registra in questa stagione, si sono mobilitate sia la Asl Vt 2 sia gli esperti dell’Arpa Lazio, l’agenzia regionale per l’ambiente, arrivati in forze per un attenta verifica del luogo. Si tratta infatti di una sorta di mistero visto che i rilievi periodicamente effettuati MONTALTOall’uscita del depuratore hanno sempre dato esiti negativi. Quindi in zona ci sarebbe un’acqua particolarmente pulita e ossigenata nei parametri; nel fosso ci sono anche delle piantumazioni che servono proprio a mantenere pulite le acque. Allora ci si domada cosa sia accaduto. Le ipotesial vaglio, in attesa dei dati delle analisi, sono diverse. C’è chi parla di un possibile aumento della temperatura dell’acqua, fino a 38 gradi, come registrato dagli esperti, che potrebbe aver causato la scarsa ossiggenazione dell’acqua. In molti tuttavia sospettano in uno scarico illecito di disserbanti dei campi limitrofi da parte di qualche sprovveduto o finito in acqua con il fortunale di giorni scorsi. Indagini a tutto campo, su un caso che lungo il litorale si è ripetuto già diverse volte.