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    Cronaca
    22 Aprile 2013
    Paese incredulo, Carai: «Un fulmine a ciel sereno»

    MONTALTO DI CASTRO – La notizia degli otto arresti di giovani minorenni ha subito fatto il giro di Montalto di Castro. Le numerose auto della polizia che sono arrivate nelle prime ore del mattino sotto casa degli accusati di presunta violenza carnale di gruppo nei confronti di una coetanea di Tarquinia non sono passate inosservate e subito nei bar, mentre si faceva colazione, in molti si domandavano cosa era realmente successo. Alla fine la storia è trapelata e la conferma che nel piccolo paese della Tuscia era successa una cosa grave e unica nel suo genere veniva pian piano confermata dalle notizie dei telegiornali. Nelle vie del paese la gente era incredula, un fatto che di solito si era abituati a sentire dalle cronache, accadere solo nelle grandi città, invece questa volta aveva colpito il piccolo e tranquillo paesino di provincia dove tutti, bene o male, si conoscono. Secondo le notizie che poi circolavano e che davano ormai per certi questi arresti, molte persone hanno commentato:  “Se i fatti corrispondono alla realtà allora la legge dovrà essere particolarmente severa”. Altri invece parlano così: “Se la ragazza, che ha denunciato la presunta violenza sessuale, fosse stata consenziente come qualche giovane avrebbe confessato e poiché sono coinvolti tutti minorenni, allora ci possono essere delle attenuanti”. Colpevolisti o innocentisti, il fatto è che un gruppo di giovani, forse, alla festa di compleanno, avevano alzato un po’ troppo il gomito, abusando a turno una ragazza dopo averla condotta con l’inganno nella pineta della Marina. Stupore da parte del sindaco Salvatore Carai che proprio sul disagio giovanile ha già avviato dei progetti che vedranno la luce nelle prossime settimane. “Per noi è stato un fulmine a ciel sereno – ha commentato il primo cittadino – queste notizie sono sinonimo di disagio giovanile che colpisce tanti giovani a livello nazionale. Le cronache ormai parlano chiaro, la cassa di risonanza dei media poi lo amplifica e questi sono quindi i risultati, questi fatti vanno assolutamente condannati poi la magistratura come sempre farà il suo corso per capire come sono andate realmente le cose”. Tutti i ragazzi sono incensurati, molti studiano e uno, già lavora. “Sono tutti di buona famiglia”, commentano per le strade. Chissà, forse la noia della vita di tutti i giorni potrebbe aver spinto i giovani a momenti di vita spericolata. Intanto solo le indagini della polizia che si muovono a 360 gradi potranno alla fine fare luce sulla triste vicenda.