Il Piano di rientro del deficit della sanità, previsto dalla Regione Lazio, comporterà ulteriori tagli di fondi colpendo al cuore le strutture sanitarie ambulatoriali accreditate, circa 400 in tutto il Lazio, di cui molte nel nostro territorio. Contro questo provvedimento l’Anisap Lazio e l’Ursap Federlazio hanno annunciato quattro giorni di chiusura, a partire da domani. «La decisione è stata presa per lanciare un segnale forte alla Regione e al Governo – spiega Vittorio Cavaceppi, presidente dell’Anisap -. Una delibera della giunta prevede, infatti, un ulteriore taglio sulle prestazioni erogate a carico del Sistema sanitario regionale che, di fatto, dimezza il tetto di spesa annuale previsto per ogni singolo laboratorio. Questa riduzione dei fondi, decisa a metà anno, è l’ultima beffa per i laboratori di analisi del Lazio che si trovano di colpo ad aver raggiunto il proprio budget di spesa e nell’impossibilità, quindi, di poter erogare i servizi ai cittadini». A Civitavecchia, interessati dal provvedimento sono il Centro diagnostico Buonarroti, il Laboratorio San Giorgio, la clinica Siligato. In più ci sono il centro diagnostico Riviera (Santa Marinella) il laboratorio Etruria (Tarquinia), Check Up (Montalto) e molti altri. Solo al centro diagnostico Buonarroti, che da domani a sabato chiuderà i battenti per protesta come le altre strutture accreditate, sono state già preparate 4 lettere di licenziamento a fronte di 15 dipendenti. «Si tratta – spiega il dottor Tarantino – proprietario e direttore della struttura – della oggettiva impossibilità di sopravvivere come struttura, mantenendo l’accreditamento. Passiamo infatti, tra l’altro, da un tetto di oltre 800 a circa 500 mila euro di prestazioni erogabili. Ciò, con le spese che superano i 400 mila euro non ci consente di andare avanti. Tra l’altro con grave danno per i pazienti esenti, per quelli neoplastici che si rivolgono a noi per la brevità dei tempi di risposta».
Sanità
22 Aprile 2013
Rimborsi, serrata dei laboratori contro i tagli <br />