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    Sanità
    22 Aprile 2013
    Sanità, è giallo sul taglio dei posti letto

    La Sanità nazionale trema ed il terremoto che la sta investendo si fa sentire anche in Regione e, di conseguenza, in città. Tanto che, a quanto pare, la Giunta del presidente Marrazzo dovrebbe approvare, entro la fine di febbraio, un piano di rientro per razionalizzare la spesa, al fine di porre rimedio alla situazione delicata del bilancio regionale. E per far questo, oltre a numerosi interventi messi in campo come la riduzione dei costi per il personale ed i tagli alla spesa farmaceutica, si ricorrerà anche ad un taglio dei posti letto che vedrà diminuire drasticamente le degenze. Tagli che, sembra, potranno interessare anche la Asl RmF. Per i due presidi ospedalieri dell’Azienda, quello di Civitavecchia e quello di Bracciano, si parla addirittura di 39 posti in meno. Dato però immediatamente smentito dal direttore sanitario, il dott. Concetto Saffioti. «In teoria – ha spiegato – noi dovremmo addirittura aumentarli i posti letto. In Regione hanno come dato ufficiale la presenza di 320 degenti all’interno delle due strutture. In realtà, tra lavori, ristrutturazioni e problemi vari, possiamo contare su circa 280 posti. E rispetto alla media nazionale ci troviamo davvero in grave difficoltà: la legge nazionale prevede 3,5 posti letto ogni mille abitanti. Ma la nostra percentuale non arriva neanche al 2 per mille: si parla infatti di un 1.8 per mille che ci pone in una situazione piuttosto problematica». Secondo la dirigenza aziendale, dunque, la Asl RmF dovrebbe essere esclusa da una simile manovra che, invece, andrebbe a penalizzare ulteriormente la sanità locale. «Anzi – ha aggiunto il dott. Saffioti – nei nostri progetti è previsto un aumento del doppio dei posti letto attuali anche se, al momento, questa prospettiva sembra essere ancora lontana». Una Asl che soffre, quella locale, come aveva spiegato lo stesso assessore regionale Battaglia ad ottobre, nel corso dell’ultima conferenza dei servizi. «La sanità regionale ha bisogno di una scossa – aveva detto – l’assistenza ospedaliera costa il 53% contro il 45 % di quella territoriale, il sistema è squilibrato, con aree in cui i posti letto mancano ed altre in cui sono sovrabbondanti. Il nostro impegno è quello di recuperare il terreno perduto ed investire su Aziende penalizzate come è la RmF». E i tagli dei già carenti posti letto non sono la strada da imboccare per un necessario risanamento.