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    Cronaca
    22 Aprile 2013
    Stupro di gruppo, c’è chi sapeva ma ha taciuto

    MONTALTO DI CASTRO – «C’è chi a Montalto di Castro sapeva, ma ha taciuto». Emergono nuovi particolari sulla vicenda relativa al presunto stupro di gruppo che sarebbe avvenuto la notte del 31 marzo alla pineta della Marina a Montalto di Castro. Dalle parole della mamma della presunta vittima, che continua a difendere la figlia («io credo a lei»), si aprono nuovi scenari che gettano la cittadina castrense in enormi interrogativi. «Quella notte mia figlia ha dormito a casa di un’amica a Montalto e uno dei suoi genitori ha subito saputo cosa fosse successo alla pineta, ma non ha detto nulla», racconta la donna che in questi giorni continua a rilasciare interviste a televisioni e giornali. «Io – dice – ho saputo quanto avvenuto soltanto molti giorni dopo. A casa nostra il primo a sapere è stato mio figlio più grande. E’ stato lui a ricevere la telefonata di un amico degli otto ragazzi indagati che due giorni dopo il fatto chiedeva di non inoltrare alcuna denuncia, perché era stata solo una bravata tra ragazzi». Se il racconto della mamma fosse vero, si allungherebbe dunque la lista dei testimoni al difficile processo del quale si sta occupando il tribunale per i minorenni di Roma. Anche i genitori dell’amica della presunta vittima potrebbero infatti sapere particolari che in ogni caso possono tornare utili a fare luce sulla delicata vicenda. Proprio sul tribunale romano, intanto, si accendono i riflettori, visto che a Montalto le ultime indiscrezioni farebbero supporre che dal settore dei servizi sociali del tribunale non sarebbe arrivata alcuna richiesta al sindaco di Montalto Salvatore Carai, per un aiuto finanziario alle famiglie coinvolte nella vicenda. Il documento nessuno è riuscito a tirarlo fuori. Si attendono nelle prossime ore conferme o smentite su questo ulteriore risvolto che, se confermato, aggraverebbe la posizione di Carai, travolto dalla bufera mediatica per aver anticipato le spese legali ad alcune delle famiglie dei ragazzi indagati per violenza sessuale. Mentre Carai si chiude nel silenzio, l’opposizione per voce di Fi chiede le dimissioni del sindaco: «In merito al triste caso creato dal sindaco Carai – dicono Consolata Piras, Marco La Monica e Sergio Caci – chiediamo un consiglio straordinario con mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. Si tratta di un evidente utilizzo illegittimo del denaro pubblico, che anche in caso di indigenza deve comunque prendere una strada precisa per uscire dalle casse comunali e precisamente quella che passa per l’apposita commissione bisognosi prima e per il consiglio poi, come è avvenuto in passato, quando sono state sovvenzionate malattie e mai processi penali. E’ stata tolta la possibilità al consiglio di scegliere sul provvedimento. Inoltreremo esposto alla Procura per il sequestro degli atti amministrativi da parte degli organi inquirenti e di eventuali illeciti amministrativi e penali e un esposto alla Corte dei Conti per uso illegittimo di denaro pubblico». Il senatore Giulio Marini (Fi) ha sollevato oggi il caso in Senato e chiesto al ministero dell’Interno di aprire un’inchiesta.