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    Cronaca
    22 Aprile 2013
    Stupro di gruppo: oltre due ore di abusi

    MONTALTO DI CASTRO – Saranno interrogati nei prossimi giorni gli otto minorenni di Montalto di Castro accusati di violenza sessuale di gruppo su una sedicenne di Tarquinia. Il giorno per l’interrogatorio davanti ai magistrati romani del Tribunale per i minorenni non è stato ancora fissato. Ma, all’indomani degli arresti (i ragazzi sono tutti ai domiciliari) eseguiti dagli uomini della Squadra mobile di Viterbo, coadiuvati dalla polizia di Tarquinia, Montalto di Castro fa quadrato attorno ai giovani, tutti tra i 16 e i 17 anni, e alle loro famiglie che si chiudono nel dolore e nello sconcerto. Nessuno vuole parlare. Una cosa però tra le voci che si rincorro in paese appare certa: l’atto sessuale di gruppo nei confronti della ragazza sarebbe avvenuto. Un video girato con il cellulare da alcuni di loro lo testimonierebbe. Uno dei ragazzi ha anche raccontato che la sedicenne era consenziente: «E’ vero abbiamo fatto sesso, ma era lei che lo voleva». Diverso però il pensiero dei tarquiniesi che tendono a chiudersi nel dolore della famiglia della giovane. Il papà della ragazza è venuto a conoscenza soltanto martedì della triste vicenda che vedrebbe vittima la figlia. La ragazza sarebbe stata violentata durante una festa di compleanno al ‘‘Garden’’ un locale alla Marina, e poi intorno alle 11,30 invitata da uno di loro ad allontanarsi fino alla pineta vicina. Lì la giovane si sarebbe trovata di fronte gli altri sette che avrebbero abusato di lei per ore, fino ad oltre l’1,30. Presso l’isitituto delle Benedettine, frequentato dalla ragazza è sconcerto. Molte compagne si erano accorte che qualcosa in lei non andava: «Piangeva spesso». Da qui l’interessamento dei professori e del preside dell’istituto che si sono rivolti ai servizi sociali di Tarquinia dai quali è poi partita la denuncia. Ben due referti medici, quello dell’ospedale di Tarquinia e quello di Belcolle di Viterbo confermerebbero l’abuso. Nei bar e per le vie di Montalto in molti si domandano cosa sia veramente successo quella sera tra il 31 marzo e il primo aprile nella pineta della Marina.