CIVITAVECCHIA – Hanno chiuso i battenti già il 24 aprile, 10 ambumed nati nel 2012 con l’obiettivo di intercettare i malati in codice bianco e verde e non intasare i pronto soccorso. E tra questi c’è anche quello dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia. Dopo la decisione della Regione Lazio di sospendere, per decorrenza dei termini della sperimentazione, e stando alla dichiarazione, “perché non si conoscono i dati e perché non sono state effettuati, dalla Regione, gli adempimenti contrattuali”, il 24 a mattina i medici di medicina generale non hanno preso servizio. Questo secondo quanto riportato dall’agenzia parlamentare. Le strutture chiuse a Roma sono quelle del Cto, Pertini, San Camillo, Sant’Andrea, Policlinico Tor Vergata, San Giovanni. Nelle province quelli dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia, Terracina, Spaziani di Frosinone e il Santa Maria Goretti a Latina. Nel corso di questi mesi il progetto ha drenato dai pronto soccorso oltre 35mila pazienti. Cittadini che hanno avuto una risposta in tempi brevi, senza aspettare le regolamentari ore seduti in attesa della chiamata, e che sono costati alla Regione meno di 50 euro a visita, contro i 240 euro che costa un accesso con codice verde. Una scelta che Fimmg Lazio non ha ben compreso, anzi, “eravamo disponibili, come sempre, a qualsiasi iniziativa per evitare disagi ai cittadini, soprattutto durante i ponti di questi giorni. Anche perché tale scelta non crea alcun problema ai medici di famiglia che turnavano nei presidi individuati, ma solo disagi ai cittadini”. E ora quelle persone che fino al 24 si rivolgevano agli ambumed ora “per farsi curare dovranno fare file di ore e intasare le sale d’aspetto die pronto soccorso. Con la fine del progetto – aggiunge Fimmg Lazio – è sospesa anche la centrale operativa telefonica gestita sempre dai medici di medicina generale che in questi mesi hanno dato un contributo significativo nell’indirizzare i pazienti alle strutture territoriali esistenti, le 380 Unità di Cure Primarie, gli AmbuMed, Piazza Istria. Dobbiamo putroppo prendere atto che nonostante i nostri sforzi nel proporre, anche in corsa, valide alternative, neanche prese in considerazione, anche questa volta, come negli anni precedenti, si chiude un servizio ma non si offre alcuna alternativa, scaricando sui cittadini i disagi”.
Sanità
30 Aprile 2013
Sanità, chiudono 10 ambumed e la centrale operativa telefonica