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    Sanità
    4 Maggio 2013
    Asl RmF, Quintavallle: “Non la sanità sotto casa, ma la sanità che serve e dove serve”

    CIVITAVECCHIA – A poco più di una settimana dal suo insediamento il dottor Giuseppe Quintavalle, Commissario ASL RMF, afferma “ che la situazione presso l’Ospedale San Paolo è in “progress”, ci sono dei cantieri, ci sono dei reparti che saranno consegnati molto presto, come il reparto di Chirurgia, donato dalla Fondazione Cariciv, e si sta lavorando per iniziare i lavori a Medicina Generale. Sotto il profilo del personale, non nascondo che ci sono delle difficoltà ereditate negli anni: noi partiamo con degli organici in alcuni reparti veramente ristretti. Ci stiamo lavorando, la Regione ha dimostrato  grande sensibilità alle problematiche della Roma F. Ho già avuto due incontri e probabilmente ne avrò un altro la prossima settimana. Quindi si spera di riuscire a lavorare insieme – sottolinea – non dimentichiamo che la spending review è una norma nazionale, che va vista come limite che però deve essere rispettato, sicuramente ci possono essere delle diversità di comportamento. Sicuramente, uno dei prossimi propositi, è quello di cercare di risolvere la questione dei precari, cercando una via che permetta la loro stabilizzazione. E nel progetto che riguarda le nuove assunzioni di personale, il Reparto di Oculistica avrà un occhio di riguardo, perché è necessario implementare tale reparto per ridurre la mobilità passiva, principalmente per ridurre i disagi dei cittadini nei trasferimenti che purtroppo devono avvenire. Ci sono al vaglio molte soluzioni: la richiesta per l’avviso del primariato, la richiesta di un dirigente medico, ma anche la possibilità di collaborazione con ASL vicine per poter intervenire chirurgicamente , soprattutto al riguardo di quelle operazioni che noi attualmente non facciamo. Questo pomeriggio incontrerò il responsabile della Roma E per parlare di queste problematiche: l’Oftalmico è a due passi, e credo che oggi non si debba lavorare per macroaree ma per livelli essenziali di assistenza, creando appunto percorsi assistenziali mirati a seconda delle problematiche. Non la sanità sotto casa, ma la sanità che serve e dove serve”.