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    Sanità
    27 Maggio 2013
    Agitazione tra i lavoratori del S. Cecilia

    CIVITAVECCHIA – C’è agitazione all’istituto Santa Cecilia. Rumors tra i dipendenti parlavano di un imminente provvedimento comprendente il licenziamento di diverse unità. I suddetti licenziamenti sarebbero legati al mancato adeguamento e rinnovo della convenzione, da parte della regione Lazio, e ai tagli riguardanti la parte economica. La situazione è peggiorata con l’allontanamento da parte dell’Asl di diversi assistiti in degenza residenziale ad altri istituti, motivando l’età avanzata come parametro decisionale. Il caso ha portato all’intervento del consigliere regionale Gino De Paolis, che ha posto i riflettori sull’accaduto. La Asl, con una nota stampa, ha spiegato quanto sta accadendo viste la redifinizioni delle procedure in materia. «Per molti pazienti si è convenuto di confermare la residenza presso l’istituto in un livello assistenziale diverso, ispirato ai nuovi criteri di accreditamento previsti dalla normativa, e cioè mantenimenti di tipo A e B, per cui è prevista la contribuzione della famiglia (o del comune di residenza) al pagamento delle rette. Per gli ultrasessantacinquenni con comorbilità non più bisognevoli di prevalente attività riabilitativa bensì di interventi integrati, si è provveduto a proporre il trasferimento in altre RSA del territorio. Altri utenti, che in forza delle nuove normative e della rivalutazione della Asl hanno visto riconosciuto il diritto all’indennità di accompagnamento, hanno deciso di rientrare nel proprio domicilio con le loro rispettive famiglie: una modalità, quest’ultima, che ha interessato soltanto sei pazienti in tutto nell’arco dell’anno, non incidendo conseguentemente sui livelli occupazionali esistenti. Nel pomeriggio di ieri, inoltre il Commissario Straordinario Quintavalle, nell’ambito di un incontro già programmato da tempo, ha ricevuto i rappresentanti delle organizzazioni sindacali invitando anche il consigliere regionale De Paolis. Insieme hanno affrontato tutti gli aspetti della gestione, condividendo pienamente il rispetto di obiettivi primari quali il bene delle persone ricoverate e il mantenimento dei livelli occupazionali, pur esulando questi ultimi da atti programmatori della Asl».