di SONIA BERTINO
CIVITAVECCHIA – Azioni di protesta, simbolica, per cercare di puntare i riflettori sulla sanità locale. In particolare sull’ospedale San Paolo che, con l’avvento della stagione estiva (più crocieristi e turisti) e i trasferimenti del personale su Roma (senza alcuna sostituzione) rischia il collasso. La proposta arriva direttamente dal consigliere regionale di Sel Gino De Paolis. «Non possiamo aspettare i tempi della politica, occorre fare in fretta prima che sia troppo tardi». Insomma, «serve puntare i riflettori sulla situazione locale». Bisogna, allertare il Governo. Dello stesso avviso è anche il sindaco Pietro Tidei, all’indomani dell’incontro in Regione sulla situazione sanitaria generale. «La Regione il prossimo 30 luglio presenterà al Governo il piano di rientro». Ma i tempi ‘‘stringono’’ e bisogna fare in fretta. «Occorre bloccare i trasferimenti su Roma se non possono essere garantite le sostituzioni» perché un territorio come quello di Civitavecchia, con una incidenza tumorale del 10% in più rispetto al Lazio, che vanta uno dei più importanti porti crocieristici, non può perdere ancora pezzi. Rischiando addirittura la chiusura. «Stiamo preparando – ha detto Tidei – un’azione di protesta perché pur comprendendo le difficoltà della Regione non possiamo più aspettare». Ed è proprio per questo motivo che Tidei ha intenzione di scrivere al Prefetto. Ma nonostante il periodo di crisi vissuto dal sistema sanitario regionale, dalla Asl RmF non mollano. Al via lo screening del colon retto. Obiettivo: prevenire il cancro (il secondo per incidenza e mortalità) offrendo ai cittadini (dai 50 ai 74 anni) una serie di analisi e controlli gratuiti. Si partirà nei comuni di Civitavecchia, Tolfa, Allumiere e Santa Marinella. Alla popolazione sarà inviato un invito ad effettuare prima l’esame delle feci (per verificare la presenza di sangue occulto). Sarà attivato un numero verde con quattro linee disponibile dalle 9 alle 13 da lunedì a venerdì per qualunque tipo di informazione e assistenza (compreso gli eventuali spostamenti di appuntamento). Il test di screening consiste nell’esame delle feci per la ricerca del sangue occulto (cioè non visibile ad occhio nudo). Si tratta di un esame semplicissimo e ovviamente innocuo. Le risposte normali saranno inviate per posta proponendo un nuovo test dopo due anni. Quando invece si rende necessario ricorrere a ulteriori accertamenti gli interessati saranno contattati telefonicamente e invitati ad effettuare (sempre gratuitamente) ulteriori accertamenti presso una sede Asl nel giro di pochi giorni. Nei casi di lesioni benigne o di piccole dimensioni si provvede alla contestuale eliminazione per via endoscopica senza necessità di altri interventi. Se dovesse rendersi, invece, necessario un intervento chirurgico vero e proprio l’azienda RmF è comunque in grado di garantire il completamento dell’iter diagnostico/terapeutico.