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    Sanità
    15 Luglio 2013
    San Paolo a rischio collasso, Tidei scrive a Zingaretti

    di SONIA BERTINO

    CIVITAVECCHIA – Nuovo “sos” per l’esplosiva situazione sanitaria in città. A lanciare l’allarme, scrivendo al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, è ancora una volta il sindaco Pietro Tidei. “Purtroppo – si legge nella lettera inviata al governatore del Lazio – l’incontro tenutosi alcuni giorni orsono con il dottor Venafro e la dottoressa Degrassi non ha sortito l’effetto sperato. Pur riconoscendo che la Asl Roma F è l’azienda più penalizzata della Regione, sia in termini di personale che di risorse economiche, nulla apparentemente si può fare stante il divieto assoluto del Ministero dell’Economia e finanze anche a fronte di inderogabili esigenze assistenziali”. E il primo cittadino torna a sottolineare come la carenza del personale (ad oggi sono venute a mancare 330 operatori sanitari) ed economiche stanno mettendo a dura prova anche e soprattutto i livelli essenziali di assistenza. “La cronica carenza di personale, dovuta allo storico sottofinanziamento della nostra azienda che, parità di assistiti, riceve 60milioni in meno di Viterbo e addirittura meno della Asl di Rieti che ha la metà degli assistiti, si è ulteriormente aggravata in questi anni”. E seppur il Sindaco di Civitavecchia “discolpa” l’attuale presidente della Regione Lazio per la grave situazione in cui versa la sanità locale (“è colpa della Giunta Polverini”) non può far altro che richiamare la sua attenzione affinché si faccia promotore di azioni atte a risolvere nel più breve tempo possibile la crisi nel settore. “È indispensabile reintegrare il personale medico del Pronto Soccorso, dell’ospedale di Civitavecchia, sede di Dea di primo livello, con almeno una unità in sostituzione di quelle mancanti”. Soprattutto se si pensa che “Civitavecchia è il primo porto crocieristico del Mediterraneo, dove ogni giorno sbarcano passeggeri provenienti da ogni dove e che potrebbero essere portatori di malattie non presenti in Italia”. Una situazione complicata ulteriormente dall’assenza di primari, di medici, chirurghi, dall’accorpamento di reparti come chirurgia vascolare con ortopedia e con il “doppio” incarico di primario ricoperto da alcuni medici (che attualmente si ritrovano ad essere primari di alcuni reparti di Civitavecchia e di Bracciano). E ancora, il limbo in cui si trova attualmente l’ospedale di Bracciano (“non si sa bene ancora cosa dovrà diventare”), la “grave situazione della Radiologia di Civitavecchia, dove qualora non verranno riconfermati i 3 precari in servizio o concesse deroghe per le necessarie assunzioni, il personale medico si ridurrà di 4 unità, più il primario e non si potrà garantire neanche la guardia, figuriamoci l’attività per esterni. L’Endoscopia operatoria d’urgenza – continua la lettera inviata a Zingaretti – è oggi sulle spalle di un solo dirigente e, considerato quanto prevede la normativa relativa al Dea, si dovrebbe poter assumere almeno un altro medico. La Unità operativa di chirurgia generale, che supplisce alle necessità di entrambi gli ospedali, ha bisogno di almeno un altro dirigente tenuto conto che due dirigenti sono in aspettativa per dottorato di ricerca”. Una carenza di personale, poi, che per Tidei risulta essere contraddittoria “rispetto a quanto contenuto nel decreto 80 che prevede un aumento dei posti letto di ortopedia, chirurgia, cardiologia, breve osservazione e Spdc presso l’ospedale di Civitavecchia”. Situazione critica anche per il personale infermieristico. “Solo dal 2011 ad oggi sono cessate dal servizio senza essere sostituite 22 unità nell’ospedale San Paolo. Ciò costringe ad accorpare i reparti in un momento nel quale il numero dei residenti aumenta”.
    Una situazione drammatica, dunque, quella evidenziata dal primo cittadino che già ieri, durante la visita del ministro Lupi al porto di Civitavecchia ha avuto modo di parlare con l’onorevole Fodda (sottosegretario alla Sanità) che dal canto suo si farà portavoce della situazione presso il Ministero. Intanto resta confermata per il 30 luglio l’incontro tra Regioni e Governo sul caso sanità. Se però dall’incontro non dovessero emergere novità importanti per risolvere la situazione della Asl RmF, Tidei, in qualità di presidente della conferenza dei sindaci assicura: “Convocherò i 23 sindaci per decidere il da farsi”.