“Credo che il 2015 possa rivelarsi l’anno decisivo per l’Ambiente. Sono successe tante cose che ci portano a pensare a questo”. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti traccia un bilancio e ribadisce che la grande sfida è quella dei cambiamenti climatici. “Stiamo facendo molto – sottolinea – in emergenza e in prevenzione, avviando quelle misure di adattamento ai cambiamenti del clima che sono ancora più urgenti tanta è la velocità e la forza con cui gli eventi atmosferici intervengono sul nostro territorio. Ci aiuterà a farlo il Green Act”. Green Act che “vuole essere il nuovo piano eco-industriale del Paese. Dovrà disegnare l’Italia produttiva di domani, in cui l’ambiente è elemento centrale ed indispensabile di crescita”.
“E’ chiaro che stiamo parlando di un provvedimento di ampio respiro, che ha bisogno di tempo e di grande condivisione – spiega il ministro – Siamo proprio nella fase del confronto con gli stakeholders. Le direttrici su cui ci muoviamo per costruire questo testo sono l’energia, il consumo delle risorse, il tema dei rifiuti, la protezione della natura, la green economy e la rigenerazione urbana”. Green Act, ma anche la Cop21 di Parigi di dicembre, “un appuntamento con la storia che – sottolinea Galletti – non possiamo fallire. Ci arriviamo sotto i migliori auspici. Sono fiero che l’Europa, che su tante questioni come ad esempio l’immigrazione non riesce a trovare una visione unica, parli invece a una voce sola quando si tratta di prendere impegni seri e ambiziosi nella riduzione delle emissioni e nella battaglia ai cambiamenti climatici”.
“Oggi noi europei siamo centrali nel negoziato e arriviamo da protagonisti a Parigi”. E il piano Usa a pochi mesi da Parigi “significa che veramente possiamo uscire dalla capitale francese con un’intesa globale da scrivere sui libri di storia. Ma l’accordo dovrà avere cinque caratteristiche: universale, ambizioso, durevole nel tempo, dinamico e trasparente”. Siccità da una parte, alluvioni dall’altra. Questa estate, più delle precedenti, ha messo il Paese di fronte ai cambiamenti climatici. “L’Italia sta subendo più di tanti altri Paesi gli effetti di questi mutamenti. I negazionisti dell’evidente che fino a oggi hanno considerato la questione climatica come qualcosa di irrilevante, oggi dovranno ricredersi. Stiamo facendo molto – continua il ministro Galletti – avviando quelle misure di adattamento ai cambiamenti del clima che sono ancora più urgenti tanta è la velocità e la forza con cui gli eventi atmosferici intervengono sul nostro territorio”.
Il bilancio è positivo. “La prima cosa di cui essere orgoglioso è l’introduzione degli ecoreati nel codice penale: un provvedimento atteso da vent’anni che rende questo Paese più giusto e più civile. E’ il presupposto per una lotta senza quartiere ai crimini ambientali, che proseguirà con la massima determinazione con questi nuovi fondamentali strumenti”.
Orgoglioso anche dell’impegno messo in campo dal governo sul dissesto idrogeologico e dei risultati raggiunti durante il semestre di presidenza italiana della Ue su clima, ogm, riduzione dei sacchetti di plastica monouso. “Stiamo continuando a trasmettere una visione di ambiente diversa dal passato. L’ambiente non è un elemento statico: dalla sua valorizzazione possono emergere straordinarie opportunità di crescita e di lavoro”.