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    Energia e ambiente
    22 Ottobre 2015
    Vegorino romano, cacio e pepe in versione veg

    Cacio e pepe versione veg. Da oggi è possibile grazie al Vegorino romano, primo alimento fermentato con probiotici e stagionato. Un’alternativa al formaggio 100% vegetale, privo di colesterolo e glutine, proteico, ricco di calcio e magnesio.
    «E’ fatto con mandorle italiane intere, non con latte di mandorla come altri prodotti in commercio, spezie di gusto mediterraneo tra cui erbe spontanee dei Monti Sibillini. Poi è fermentato con dei probiotici. Infine viene fatto stagionare», spiega Roberta Bartocci biologa nutrizionista.
    Il nome ricorda un classico formaggio italiano. Ma il sapore? «Lo abbiamo fatto assaggiare a tante tipologie di persone, di età e cultura diverse, ed è piaciuto a tutti», spiega l’esperta. Non solo: si può sia spalmare che grattugiare. «In commercio ci sono per lo più prodotti spalmabili – prosegue Bartocci – Questo, a inizio stagionatura è spalmabile mentre dopo due mesi si può anche grattugiare sulla pasta».
    Dal momento che si tratta di una vera e propria novità («non ci sono alimenti fermentati di frutta secca e soprattutto che siano anche stagionati») Vegcoach company si sta avvalendo di contatti con enti di ricerca e università per meglio caratterizzarlo e migliorarlo sotto il profilo nutrizionale. «Stiamo attivando delle collaborazioni con l’Università della Tuscia e con l’Istituto zooprofilattico per lo studio sulla sicurezza alimentare perché non c’è letteratura sulla fermentazione di frutta secca», spiega la vegCoach.
    Alimento destinato a chi ha fatto una scelta di alimentazione vegana o a chi deve moderare per motivi di salute il consumo di formaggi, il Vegorino romano sarà in vendita «in esclusiva presso il nostro Vegcoach Store che si trova a Marino e tra poco anche on line, entro ottobre».
    Un’idea per portarlo in tavola: cacio e pepe veg alla romana. Ecco la ricetta: «Si grattugia il tipo più stagionato, un filo d’olio, un po’ di pepe ed è fatta».
    D’altro canto sono sempre più gli italiani dicono addio alla carne. Secondo il Rapporto Eurispes 2015, infatti, i connazionali veg nel 2014 sono il 7,1% della popolazione: 4,2 milioni di persone nel 2014, mentre nel 2013 erano stimati a 3 milioni e 720mila, con una crescita complessiva del +15%. In particolare, secondo una recente indagine commissionata a GfK Eurisko da TreValli, dal 2006 a oggi sono 2 milioni gli italiani che hanno preso le distanze dalla carne, con il 18,1% che la consuma meno di una volta a settimana, mentre aumentano quelli che si ispirano a modelli vegetariani e vegani. Questi ultimi, in particolare, raccolgono consensi dal 3% degli intervistati, identificando un’Italia vegan-friendly fatta di 1,15 mln di persone tra i 18 e 64 anni. 
    Diverse le motivazioni alla base del cambiamento, da quelle salutistiche appunto, che individuano nelle proteine animali una delle cause di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali, alle motivazioni ecologico-umanitarie, che considerano l’allevamento come una delle maggiori fonti di inquinamento e consumo idrico, oltre che di impoverimento delle risorse del Pianeta a scapito delle popolazioni più povere, fino alla motivazione etica più forte, che origina dalla considerazione dell’animale svincolata dalla visione utilitaristica, che lo identifica come fonte di cibo.