Anticorpi artificiali armati in modo da riconoscere e attaccare le riserve dell’Hiv nascoste nell’organismo. Ha suscitato interesse all’Eacs 2015 di Barcellona la notizia di due studi distinti che hanno esplorato, con successo, questo approccio. I farmaci anti-Hiv, infatti, hanno allungato la vita di milioni di persone, ma finora non sono riusciti ad eliminare totalmente il virus, perché questo integra il suo materiale genetico nei cromosomi di alcuni globuli bianchi dell’ospite, sfuggendo così al sistema immunitario.
I due nuovi studi, indipendenti, mostrano che alcuni anticorpi artificiali disegnati ad hoc possono reindirizzare la risposta immunitaria contro queste cellule infettate, ma prima ‘invisibili’, per drenare le riserve dell’Hiv nell’organismo. «Il razionale c’è e i dati sono eccitanti, ma dobbiamo essere cauti», spiega su ‘Science’ online Steven Deeks dell’Università della California a San Francisco. «C’è zero spazio per gli errori». I due studi sono pubblicati su ‘Nature Communications’ dal team del Niaid di Bethesda diretto da John Mascola, e su ‘Jci’ da un gruppo di atenei che hanno lavorato insieme a un’azienda farmaceutica.
Si tratta di ricerche in fase iniziale, ma promettenti, rilevano gli autori. Entrambi i gruppi hanno disegnato versioni artificiali degli anticorpi, mirati contro l’Hiv. In particolare, l’anticorpo del gruppo di Mascola è stato costruito per bersagliare una proteina dell’Hiv e i recettori CD3 e negli esperimenti «funziona proprio come speravamo», dice Mascola, responsabile del Niaid’s Vaccine Research Center.
Entrambi gli studi sono in corso, e occorre almeno un anno prima che i gruppi di ricerca possano iniziare i test sui pazienti sieropositivi. Ma per David Margolis dell’University of North Carolina, autore dello studio su ‘Jci’, proprio attaccare le riserve è la chiave per battere il virus. Un’operazione complessa, in cui gli anticorpi artificiali potrebbero essere combinati con altre strategie per stimolare il sistema immunitario.
Speciale medicina
30 Ottobre 2015
Anticorpi artificiali per drenare le riserve di Hiv