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    Speciale medicina
    30 Ottobre 2015
    Nelle famiglie si rinuncia alle cure

    La salute è un lusso per molti italiani. Nel 41,7% delle famiglie almeno una persona ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria, mentre i cittadini pagano il 18% della spesa sanitaria totale, per oltre 500 euro a testa. E a fronte di 3 milioni di cittadini non autosufficienti che necessitano di assistenza, si contano oltre 1,3 milioni badanti, con una spesa per le famiglie di 10 miliardi l’anno. È il quadro tracciato dall’indagine ‘Bilancio di sostenibilità del welfare italiano’ del Censis e dalle ricerche delle associazioni dei consumatori, presentate oggi a Roma, realizzate per il Forum Ania-Consumatori e pubblicate nel volume «Gli scenari del welfare. Verso uno stato sociale sostenibile», in cui sono illustrate le proposte di assicuratori e consumatori per un welfare futuro equo e sostenibile.
    Dall’analisi emerge che gli italiani sono alle prese con un sistema di welfare che da generatore di sicurezza sociale è diventato fonte di ansia e preoccupazione e non risponde più alle esigenze dei cittadini. Infatti, mentre aumenta l’incertezza sul futuro delle pensioni, per ogni nucleo familiare diventa sempre più difficile gestire le spese sanitarie e quelle determinate dalla non autosufficienza di un proprio congiunto. Secondo il Censis, il 53,6% degli italiani dichiara che la copertura dello stato sociale si è ridotta e paga di tasca propria molte spese che un tempo venivano coperte dal sistema di welfare nazionale. 
    Si mette mano al portafogli per il 18% della spesa sanitaria totale, contro il 7% registrato in Francia e il 9% in Inghilterra. Inoltre, a causa delle lunghe liste di attesa nella sanità pubblica e dei costi proibitivi della sanità privata, in oltre 2 famiglie su 5 almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria. 
    Nell’ambito del Forum Ania-Consumatori, assicuratori e consumatori hanno messo a punto otto proposte per un sistema di welfare più efficiente ed equo. Tra queste, innanzitutto, occorre fornire un’informazione trasparente, semplice e completa sulla situazione pensionistica a ogni cittadino e sulle prestazioni attese, anche per effettuare scelte consapevoli per il proprio futuro previdenziale. 
    Altra priorità la lotta al fenomeno delle liste d’attesa, causate dal gap tra i servizi promessi a tutti e quelli effettivamente erogati. Ineludibile anche il problema della non autosufficienza in tarda età: il 78% degli italiani è favorevole a un’assicurazione contro la non autosufficienza.