E’ sceso il sipario su Expo 2015, dove il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e gli altri ministri della Salute stranieri e capi delegazione di diversi Paesi hanno firmato la Carta di Milano, la dichiarazione d’intenti sul diritto al cibo e per un mondo più sano, equo e sostenibile, che riassume la filosofia su cui ha poggiato l’Esposizione universale del capoluogo lombardo. La sigla del documento è arrivata al termine della Conferenza internazionale ‘Nutrire il Pianeta, nutrirlo in salute’, la due giorni che ha chiuso l’impegno del ministero della Salute a Expo.
«L’Esposizione universale ha avuto un effetto moltiplicatore straordinario per il nostro Paese e pochi potevano immaginare che sarebbe stata una vetrina mondiale di questa portata», osserva Lorenzin. «La Carta di Milano raccoglie l’eredità di Expo e la traduce poi in azioni e politiche mirate, che tutti ci impegniamo a realizzare nei prossimi anni. Dal punto di vista sanitario abbiamo già cominciato, perché in questi giorni abbiamo firmato importanti memorandum con Paesi di tutto il mondo, proprio per collaborare insieme sulla sicurezza e la tracciabilità dei prodotti, sull’implementazione dei sistemi agroalimentari, sulla sostenibilità e sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili, fino a tanti altri temi che riguardano la salute pubblica e che vedono nell’Italia una leadership riconosciuta nel mondo». Per il ministro l’Expo è stato un amplificatore di informazioni e di educazione alla salute. «Ora ci sono grandi questioni da affrontare – incalza – Non possiamo chiuderci nel nostro confine o pensare che quanto facciamo non abbia ripercussioni. Noi in Italia abbiamo creduto in una strategia che si è rivelata lungimirante: un sistema ‘one health’, dove l’unica direzione è quella della salute di tutta la filiera, da quel che mangiamo a come viene prodotto e come lo inseriamo nella nostra vita. Una visione a 360 gradi che abbiamo nelle politiche interne. La tracciabilità delle merci, in un ottica di import ed export, è fondamentale per la salute dei cittadini. E l’impegno è anche per avere sempre più piattaforme e network che permettano lo scambio di dati. Un tema che stiamo affrontando anche con il G7 dei ministri della Salute». «Non dobbiamo far spaventare le persone – aggiunge il ministro – ma creare consapevolezza di cosa significa alimentarsi in modo corretto, saper leggere le etichette e avere le idee chiare su cosa cercare per stare in salute noi e i nostri figli».
Speciale medicina
7 Novembre 2015
Carta di Milano, un impegno per politiche mirate