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    Energia e ambiente
    13 Novembre 2015
    Medito ergo sum, cresce la voglia di ritrovare il ‘‘centro’’

    Una pratica per combattere ansia, stress e depressione. Per essere consapevoli della propria vita. O per una personale ricerca spirituale. Motivazioni e obiettivi diversi da raggiungere attraverso la meditazione, un ‘esercizio’ che riscuote sempre più interesse e curiosità. «Meditare significa dirigere ripetutamente l’attenzione su un’immagine, una parola o un tema allo scopo di calmare la mente e riflettere sul significato dell’oggetto prescelto. La meditazione è la strada più efficace per connettersi con la parte più profonda di noi stessi e far luce sulla nostra identità. E’ inoltre la via maestra per arrivare alla consapevolezza», spiega Maria Victoria Tuan, naturopata e insegnante di meditazione. «Se praticata con costanza, la meditazione porta nella nostra vita benefici sia fisici che psicologici – prosegue Tuan – A livello fisico, potremmo sperimentare un miglioramento dei disturbi dell’apparato digerente, del sonno, una maggiore produzione di endorfine, neurotrasmettitori che producono benessere e che permettono di anestetizzare il dolore, e di serotonina, neurotrasmettitore responsabile della sensazione di appagamento e capace di stabilizzare l’umore, l’aumento delle difese immunitarie, una riduzione della produzione di cortisolo, ormone che viene attivato nelle situazioni di stress, maggiori capacità di rilassamento e concentrazione. A livello mentale sviluppa una mente più lucida e serena, chiarisce le idee e aiuta la concentrazione». Un ottimo alleato dunque nella vita quotidiana e nel lavoro. 
    Così, in un’epoca dominata dall’incertezza sul fronte economico e dai relativi effetti sulla sfera sociale e personale, l’attenzione verso questa pratica sembra in crescita. Statistiche ufficiali non ci sono ma una fotografia parziale del fenomeno si può scattare considerando il trend dei circoli in cui si pratica Yoga, disciplina che prevede anche la pratica meditativa. Secondo i dati comunicati da Aics – Associazione italiana cultura e sport, si registra una crescita costante negli ultimi anni. Nel 2013 i circoli erano 654, 725 nel 2014 mentre quest’anno sono saliti a 806. Anche Maria Victoria Tuan conferma il trend in salita di una pratica, prima circoscritta solo alla ‘cerchia’ delle associazioni culturali. «Ricevo sempre più richieste per lezioni private e ora anche dalle scuole soprattutto per genitori e insegnanti. In America la domanda arriva dalle aziende», dice Tuan. La meditazione affonda le sue radici nelle più antiche civiltà. «L’origine della meditazione risale a circa 5.000 anni fa, ai Veda, antichi testi sapienziali indiani espressi in forma di narrazioni, miti e simboli che parlavano di meditazione come mezzo per entrare in contatto con la divinità», spiega Tuan. Poi «il Buddha 2500 anni fa insegnò la meditazione ai suoi discepoli quale via principale di risveglio spirituale e per approfondire la comprensione della natura della mente al fine di sradicare la sofferenza umana». Le pratiche meditative sono numerose, ciascuna adatta a differenti percorsi e persone. «Le tecniche si possono raggruppare in tre categorie principali: meditazione basata sulla ripetizione di un mantra o di preghiere (Meditazione Trascendentale, Mediazione Ebraica); meditazione visiva, basata sulla visualizzazione di divinità o dei loro simboli (Meditazione Cristiana); meditazione contemplativa, basata sulla concentrazione della mente verso un oggetto, ad esempio il respiro, in grado di assorbire l’attenzione del meditante (Vipassana, Mindfullness, Zen)».