Un braccialetto, come quelli tanto di moda per il monitoraggio dell’attività fisica, può prevedere la depressione o i cambiamenti tipici dei disturbi dell’umore, che oscillano dal vedere tutto nero a fasi maniacali di esaltazione. E permette così di intervenire precocemente. E’ il frutto di una ricerca tutta italiana, promossa dalla neonata ‘Fondazione Brf Onlus – Istituto per la ricerca scientifica in psichiatria e neuroscienze’.
Il disturbo bipolare colpisce, ogni anno, dall’1% al 2% della popolazione. Per quattro persone su cinque, è destinato a ripetersi periodicamente.
«Per monitorare il disturbo – spiega all’Adnkronos Salute la professoressa Donatella Marazziti, responsabile ricerche della Fondazione Brf – utilizzeremo un braccialetto elettronico che, sulla base di vari parametri, fra cui alcuni dell’Ecg, aiuterà nello studiare il comportamento dei pazienti e, attraverso una app, ad anticiparne le crisi». L’obiettivo è «riuscire a identificare precocemente l’insorgere della depressione o i cambiamenti di fase tipici dei disturbi dell’umore, come quello bipolare che alterna stati depressivi a stati maniacali».
Si punta a cogliere imminente cambi d’umore, per evitare la ‘perturbazione’ mettendo in atto i giusti interventi precoci. «L’idea della Fondazione Brf onlus – afferma il presidente, Armando Piccinni, psichiatra e docente dell’Università di Pisa – è quella di identificare i marcatori biologici di questi up and down del tono dell’umore. Attraverso dei braccialetti elettronici, come quelli che usano gli sportivi, i pazienti saranno monitorati 24 ore al giorno per sei mesi. Terremo traccia delle variazioni dei battiti cardiaci, dell’alternanza sonno-veglia e dell’attività fisica». I dati saranno analizzati per «stabilire il rapporto causa-effetto tra le condizioni fisiche e il momento in cui si presenta la fase acuta del disturbo bipolare». Successivamente, con un’app per smartphone che dialogherà con il braccialetto elettronico, il paziente sarà avvisato con una notifica dell’imminente cambio d’umore e potrà ricorrere alla terapia preventiva, attraverso il proprio medico psichiatra.
La depressione, ricorda Marazziti, «secondo l’Organizzazione mondiale della sanità è destinata a essere il disturbo più diffuso, dopo le malattie cardiovascolari, nel 2020, con il carico che questo comporta, anche economico. Prevenire i cambiamenti di fase di questi disturbi, ha un grosso impatto sociale soprattutto in un momento di crisi economica e risorse pubbliche ‘contate’».
Speciale medicina
5 Dicembre 2015
Contro la depressione ecco il braccialetto hi-tech