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    Speciale medicina
    5 Dicembre 2015
    Parkinson, il primato è del Veneto

    Sono 240 mila in Italia i malati di Parkinson. Ma la loro distribuzione geografica non è omogenea. Il numero maggiore di casi, infatti, si registra in Veneto col maggior tasso di malattia a Padova: 26,28 casi ogni 10 mila abitanti. Il valore più basso invece in Sardegna, a Sanluri: appena 2,98 casi per 10mila, che, in linea con la bassa prevalenza dell’isola, assegnerebbe il primato di località più indenne da Parkinson d’Italia alla cittadina sarda che diede i natali al padre di Giuseppe Saragat. Sono i dati di una ricerca realizzata, in occasione della Giornata nazionale Parkinson del 28 novembre, dalla Fondazione Limpe per il Parkinson onlus e dall’Accademia Limpe-Dismov.
    Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Accademia per definire la prevalenza in Italia dei pazienti con malattia di Parkinson, quantificati finora in oltre 240 mila persone, avvalendosi di un criterio molto semplice: le richieste di esenzioni presentate nelle varie Asl. Al Centro-Sud, dove si registrano comunque le frequenze più basse, le prevalenze maggiori si osservano nelle Asl dei capoluoghi (Napoli, Bari, Palermo): ciò potrebbe far pensare a un maggior accesso ai servizi per richiesta di esenzione, piuttosto che per una maggior prevalenza di malattia.
    Un’altra ricerca Limpe-Dismov è il primo censimento nazionale sulle cadute di cui i parkinsoniani sono vittima il doppio rispetto agli altri anziani, spesso procurandosi lesioni che riducono ulteriormente la loro mobilità con conseguente indebolimento. Due terzi di loro cade continuamente, con perdita d’indipendenza e aumentato rischio di ospedalizzazione.
    Secondo lo studio – realizzato in 19 Centri della Penisola e coordinato da Giovanni Abruzzese, dell’Università di Genova – rispetto al 17% degli anziani di controllo, sia al Nord che al Sud, ben il 42% dei pazienti parkinsoniani cade almeno una volta l’anno e al rischio di cadere sono associati fattori come età, durata e gravità della malattia, stato cognitivo, presenza di ansia e depressione, ma soprattutto la durata di malattia e alcuni specifici disturbi del cammino.