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    Speciale medicina
    18 Dicembre 2015
    Con diagnosi preimpianto cicogne al primo tentativo

    Buone notizie per gli aspiranti mamme e papà. La ricerca viene in soccorso al desiderio di maternità e paternità con sempre maggiore efficacia. «Con le nuove tecniche di diagnosi genetica preimpianto è possibile vedere il numero dei cromosomi e il Dna dei mitocondri, quindi trasferire un solo embrione, quello che ha una maggiore vitalità e ottenere il massimo risultato», spiega Ermanno Greco, presidente del Congresso europeo dell’infertilità tenutosi di recente a Roma e direttore del Centro di medicina e biologia della riproduzione, European Hospital (Roma). Tra le novità, spiega, c’è l’ottimizzazione della fecondazione in vitro, con possibilità di gravidanza dell’80% al primo tentativo, grazie alla diagnosi preimpianto. Ma anche tecniche di congelamento dell’ovocita, per rimandare una gravidanza, anche per le pazienti che devono sottoporsi a terapie oncologiche, e nuovi studi che in pochi anni potrebbero portare le cellule staminali di un paziente altrimenti sterile alla trasformazione in ovociti o spermatozoi. «Sono 60 mila le coppie che in Italia ogni anno hanno problemi di infertilità, una questione molto sentita che però non viene ancora affrontata come si dovrebbe», afferma Greco. «Tra le maggiori novità emerse ci sono proprio le tecniche innovative di diagnosi genetica sugli embrioni, che permettono di raddoppiare le percentuali di successo nella performance della fecondazione assistita. Grazie a queste metodiche è possibile vedere non solo il numero dei cromosomi, ma anche il Dna dei mitocondri, quindi trasferire un solo embrione, quello che ha una maggiore vitalità, e ottenere il massimo risultato. Prova evidente dell’efficacia di questa tecnica è che l’80% delle coppie che fa il trasferimento dell’embrione dopo la diagnosi genetica preimpianto, ottiene la gravidanza al primo tentativo (con un notevole risparmio sia in termini economici sia di salute per la paziente). Se la donna ha ovuli sani, grazie a questa tecnica l’età non rappresenta più un ostacolo alla gravidanza».