Quali pesci possiamo consumare, cosa deve essere riportato sulle etichette, che differenza c’è tra i prodotti allevati e pescati. Ma anche come capire la provenienza geografica, che valore nutrizionale ha il pesce azzurro, che differenza tra pesce congelato, surgelato o decongelato, come leggere cartelli ed etichette, come valutare la freschezza. E ancora. A quali controlli vengono sottoposti i prodotti ittici freschi o lavorati, come trasportare, conservare e preparare a casa il pesce per evitare rischi. C’è tutto questo – e molto altro – nell’opuscolo del ministero della Salute ‘Ecco perché mangi pesce sicuro’, una guida illustrata alla filiera del pesce che, in modo in modo semplice e diretto, aiuta i consumatori a valutare la qualità alimentare e la sicurezza dei prodotti ittici che portiamo sulle nostre tavole. La pubblicazione, nata dalla collaborazione tra il ministero della Salute e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, fa parte di una collana – giunta alla seconda edizione ed aggiornata in occasione dell’Expo di Milano – dedicata ai diversi alimenti che si propongono come strumento, corretto sul piano scientifico, ma anche di semplice lettura a tutti i consumatori. «La maggior garanzia alla salute del cittadino che consuma i prodotti della pesca – si legge nell’opuscolo – è data dai controlli dei servizi veterinari nazionali che vigilano sull’applicazione delle norme su tutta la filiera di produzione e commercializzazione dalla cattura fino alla vendita al dettaglio. Le imbarcazioni da pesca sono sottoposte al controllo da parte dell’Autorità competente (Veterinari ufficiali del ministero della Salute e dell’Asl) alle quali rilascia un numero di riconoscimento nonché verifica la rispondenza dei requisiti strutturali e di igiene previsti dalla normativa vigente sulla sicurezza alimentare». «La sicurezza degli alimenti – spiega Giuseppe Ruocco, direttore Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione Ministero della Salute – è fondamentale per il nostro benessere, dal momento che (ove il cibo risulti contaminato dal punto di vista microbiologico o contenga elementi o prodotti chimici dannosi) potrebbe costituire un pericolo per la salute, con effetti che possono manifestarsi dopo breve tempo, come nel caso delle tossinfezioni acute, ma anche a distanza di molti anni, attraverso malattie croniche anche gravi».
Speciale medicina
18 Dicembre 2015
Pesce, ecco perchè a tavola è sicuro