Roma ultima tra le capitali e le grandi città europee per dotazioni di metropolitane, tram, ferrovie suburbane. Sono i numeri a certificarlo, spiega Legambiente, mettendo a confronto la capitale con le altre realtà del continente. Abissale la distanza sia rispetto alla dotazione infrastrutturale di città molto più piccole come Amsterdam, Bruxelles o Vienna che di aree metropolitane più grandi come Londra o Parigi. Roma si trova indietro anche a una città come Budapest. La Capitale offre una media di 0,077 km di metropolitane, linee suburbane e tram ogni 1.000 abitanti che è la dotazione più bassa in assoluto. E questo – sottolinea l’associazione ambientalista – spiega anche un altro record che caratterizza la città eterna, quello del possesso di automobili, pari a 71 auto ogni 100 abitanti, quando a Berlino sono 35 e a Londra 36.
Non solo. Considerando metropolitane e la Roma-Lido – afferma l’Associazione – ci sono stati ben 40 giorni di stop al servizio per le metro, provocati per 29 volte da guasti tecnici; da giugno in poi il bilancio è disastroso con 29 stop in 6 mesi; una media di circa uno stop ogni 6 giorni, tra le peggiori della storia delle metro romane. Tra le tratte la maglia nera va alla Metro B con 14 giorni di chiusura. Ultima giornata a far aumentare tali numeri è stata quella dello scorso Natale, quando tutte le metro si sono fermate dalle 13 in poi. «E allora – sottolinea Legambiente – è abbastanza facile trovare la spiegazione allo smog e all’inquinamento».
«I cittadini romani, come quelli delle altre aree urbane italiane, devono poter sperare che la realtà possa cambiare – commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente – Devono poter respirare aria finalmente pulita e avere le stesse opportunità di muoversi con una metropolitana o un tram, rinunciando all’uso dell’auto privata, che hanno gli altri cittadini europei. Ma senza un reale cambio delle politiche nazionali la situazione rimarrà invariata».
Zanchini ricorda che «nella Legge di stabilità non sono state stanziate risorse per comprare treni per i pendolari, come invece continuano a fare tutti gli altri Paesi europei, proprio perché consapevoli che quella della mobilità urbana è una questione nazionale. Guardando a quanto il governo Renzi ha stanziato per Anas, Fs e grandi opere si ha la conferma del totale disinteresse per le aree urbane e quindi la conferma anche del fatto che milioni di italiani continueranno a vivere nella situazione di inquinamento che subiamo in questi giorni».
Per quanto riguarda Roma, sottolinea Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio, ‘’bisogna continuare ancora con le targhe alterne, provvedimento utile e positivo che evita emissioni, per poi passare a blocchi totali e ampliamento della ZTL, per tornare ad avere un’aria respirabile. Al fianco di tutto ciò bisogna rilanciare con forza il ruolo del trasporto pubblico; negli ultimi anni a Roma abbiamo sentito dell’arrivo di nuovi tram, di imminenti prolungamenti delle metro, della mitologica chiusura dell’anello ferroviario, della progettazione di nuove piste ciclabili, ma niente di tutto ciò è avvenuto; ora bisogna mettere in cantiere questi progetti per dare una risposta concreta al drammatico inquinamento dell’aria che stiamo vivendo – conclude Scacchi – insieme a corsie preferenziali per i bus, car e bike sharing, Grab’’.
Energia e ambiente
8 Gennaio 2016
Mobilità sostenibile, Roma maglia nera in Europa