Che il periodo più fertile per una donna sia tra i 20 e i 25 anni e che la fertilità subisca un considerevole declino dai 35 ai 40 per poi calare ulteriormente, sembrava fosse ormai noto. Eppure sembra che ancora molto ci sia da fare sia in termini di formazione dei futuri operatori sanitari, sia nel campo dell’informazione pubblica, perché lo strettissimo legame tra età della donna e la sua fertilità venga realmente compreso. E’ quanto è emerso da un’indagine presentata al ministero della Salute e realizzata da un’equipe di esperti guidati da Maria Giuseppina Picconeri, ginecologa specialista in medicina della riproduzione e direttrice del centro Nike Medical Center di Roma.
A essere intervistati operatori del settore – tra ginecologi, ostetriche studenti di medicina dell’ultimo anno e specializzandi in ostetricia e ginecologia provenienti da diverse Regioni italiane – e un campione di ‘non addetti ai lavori’, questi ultimi di un’età compresa tra i 23 e i 30 anni circa e studenti dell’università. Ebbene, quasi il 40% tra gli studenti e gli specializzandi intervistati ritiene che nelle donne il concepimento e il completamento della gravidanza spontanea siano possibili, salvo rare eccezioni, fino a ben oltre i 45 anni e che sia possibile attraverso le tecniche di riproduzione assistita spostare in avanti questo limite fino ai 50.
Per ciò che riguarda gli studenti non operatori è emerso che anche se vi è un atteggiamento positivo verso la maternità (quasi l’80% del campione ha risposto di desiderare un bambino) e la maggior parte degli intervistati sembra sapere che il periodo più fertile sia nell’età più giovane (più del 50% del campione ritiene che sia tra i 20 e 25 anni), l’eventuale progetto di maternità viene comunque rinviato di circa 10 anni rispetto alla fascia di età ritenuta più fertile. Vi è consapevolezza che la fertilità possa dipendere da entrambi i partner e più del 60% degli intervistati ritiene che l’età della donna sia il fattore principale in grado di ridurre la probabilità di gravidanza, ma vi sono ancora molti miti e preconcetti per quanto riguarda la contraccezione e la fertilità, dal momento che, per esempio, circa il 70% del campione pensa che l’uso della pillola anticoncezionale possa ridurre la fertilità in futuro. Infine, la maggior parte dei giovani (più del 90% del campione totale) conosce la Pma o ne ha sentito parlare ma vi è ancora una scarsa conoscenza e fiducia rispetto a queste tecniche.
Speciale medicina
6 Febbraio 2016
Fertilità, questa sconosciuta