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    Speciale medicina
    13 Febbraio 2016
    Carni rosse sì, ma senza eccessi

    «Seguire un regime alimentare vario, ispirato al modello mediterraneo, evitando l’eccessivo consumo di carne rossa, sia fresca che trasformata», ma anche «prestare particolare attenzione alle modalità di preparazione e cottura degli alimenti, limitando in particolare cotture alla griglia ad alte temperature e fritture». Sono alcune delle raccomandazioni che emergono dal parere richiesto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin al Cnsa (Comitato nazionale per la sicurezza alimentare), immediatamente dopo la pubblicazione su ‘The Lancet-Onclogy’ dell’abstract di una monografia dello Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) che mette in relazione il consumo di carni rosse trasformate e fresche con un aumentato rischio di insorgenza di tumori del colon retto.
    Lo studio sulle carni rosse ha fatto il giro del mondo, destando preoccupazione. E in quei giorni il ministro si è rivolta agli esperti del Comitato, per un approfondimento. Lorenzin ha ricevuto oggi dalla Sezione competente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare il parere degli esperti sul tema, redatto «al termine di una approfondita istruttoria svoltasi negli ultimi tre mesi». 
    La Sezione del Cnsa ha osservato che «una completa conoscenza del contesto e delle variabili alle quali si riferisce lo Iarc, come pure dei dati a supporto del lavoro pubblicato, sarà possibile solo quando, nel secondo semestre di quest’anno, sarà resa disponibile la versione finale e completa della monografia». Nel merito scientifico, la Sezione ha ricordato che l’insorgenza dei tumori è un evento derivante «da più fattori di natura individuale, comportamentale e ambientale», tra i quali vanno considerate anche le abitudini alimentari; che l’effetto cancerogeno delle carni è condizionato da abitudini di cottura e trasformazione e che, d’altro canto, la carne costituisce una importante fonte di proteine ad alto valore biologico e di altri nutrienti essenziali per la vita, soprattutto in alcune fasce d’età e condizioni di salute.