ROMA – Si chiama Zika la nuova emergenza sanitaria mondiale. Un virus che sta colpendo in Brasile – con tre morti confermate e l’allarme per i casi di microcefalia nei neonati – ma allarma tutto il mondo: le prime infezioni in Italia sono state registrate tra Roma, Firenze, Treviso e Rimini. Definito emergenza sanitaria globale dall’Organizzazione mondiale della sanità, il virus prende il nome da una foresta ugandese, la riserva naturale dove il patogeno fu isolato nei macachi per la prima volta nel 1947. A ricostruire la storia della lotta alla malattia è un focus su Doctor’s Life, il primo canale di informazione e formazione per i medici in onda su Sky (canale 440), edito da Adnkronos Salute. A parlarne, esperti del calibro di Emanuele Nicastri dello Spallanzani di Roma e Aldo Morrone del dipartimento della Salute globale degli Ifo della Capitale.
Veicolo della malattia una zanzara, ma c’è anche la rara possibilità di trasmissione sessuale, recentemente confermata da un caso negli Stati Uniti. O attraverso trasfusioni di sangue. A lungo la malattia, registrata negli anni ’80 anche in Asia, è stata ignorata dall’Occidente. Fino allo scorso anno quando, complice il cambiamento climatico, la zanzara portatrice della malattia è sbarcata in Sud America, in particolare in Brasile. Qui è emerso l’inquietante legame con una vera e propria epidemia di nascite di bambini microcefali, migliaia di piccoli nati con questa anomalia nel Paese in pochi mesi. L’epidemia di Zika fa paura, infatti, soprattutto per le conseguenze per le donne incinte. Ma allarma anche in vista dei giochi Olimpici in programma ad agosto proprio in Brasile.