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    Speciale medicina
    1 Aprile 2016
    Vi sentite (sempre) stanchi? Ecco le 7 cose da evitare

    ROMA – Quante volte vi è capitato di svegliarvi già stanchi, per poi trascorrere l’intera giornata sentendovi ancora più stanchi? Il termine esatto per questa sensazione è spossatezza, la più pesante forma di stanchezza umana. Può essere causata da molti fattori, ma il sito Bustle.com ci segnala alcune piccole abitudini che potrebbero peggiorare la situazione.

    Si parla di una stanchezza molto acuta e apparentemente immotivata, non di quella tipica della domenica mattina, che ha con sé una settimana di lavoro e un chiassoso sabato sera. Più che una vera patologia, la spossatezza è un sintomo sia di malattie gravi che di fattori come depressione, stress, ansia. Quindi, nel caso stiate vivendo un senso di spossatezza che dura da molto, il consiglio è di effettuare un controllo medico.

    Qui riportiamo sette abitudini molto comuni che potrebbero non essere la causa principale della vostra spossatezza, ma che contribuiscono a peggiorare la situazione.

    Uso di caffeina e altre bevande stimolanti

    Una carica mattutina per affrontare la giornata o un sorso dopo pranzo per combattere la sonnolenza a lavoro: l’uso di una bevanda stimolante per sopperire alla stanchezza non è una buona strategia a lungo-termine. Il funzionamento degli stimolanti è come una parabola, in cui alla prima reazione di iperattività segue, in molti casi, un crollo di energie. Il Royal College of Psychiatrists inglese raccomanda a chi soffre di spossatezza di chiudere con le sostanze stimolanti come teina e caffeina.

    Ambiente e abitudini che non favoriscono il sonno

    L’ambiente in cui si riposa dovrebbe essere libero da ogni disturbo fisico. Spegnete l’aeratore, la televisione o qualunque apparecchio che crei un rumore di sottofondo e assicuratevi di avere letto e cuscino adatti alla vostra corporatura. Tra le pessime abitudini, invece, la più diffusa è sicuramente l’uso, prima di dormire, di apparecchiature elettroniche con schermo luminoso. E’ noto l’effetto che la cosiddetta luce blu ha sul sonno. Se proprio non potete fare a meno del vostro smartphone prima di dormire, Bustle.com ricorda che esistono delle applicazioni pensate per regolare automaticamente la luminosità dello schermo in modalità notturna.

    Una dieta sregolata

    E’ abbastanza intuitivo che un regime alimentare sregolato o una dieta povera ci privino del ‘carburante’ per affrontare una giornata. In realtà c’è molto di più: un regime alimentare equilibrato aiuta a mantenere costanti i livelli di zuccheri nel sangue e a evitare il crollo fisico quando questi livelli si abbassano. Se il senso di spossatezza è comparso poco dopo l’inizio di una nuova dieta o un cambio di alimentazione, c’è chiaramente una correlazione.

    Carenza di ferro

    Uno degli effetti di un regime alimentare sregolato è la carenza di ferro. Il ferro è un elemento chiave nella trasmissione dell’ossigeno a organi e tessuti, che, senza la giusta razione, non raggiungono i livelli giusti per funzionare e mantenerci attivi.

    Un’intolleranza alimentare

    Le intolleranze alimentari possono comparire anche da adulti. Non sono allergie, il corpo non sta rifiutando un particolare cibo, semplicemente trova troppo difficile digerirlo e metabolizzarne le sostanze. Uno degli effetti di questa difficoltà è, appunto, la spossatezza. Un famoso studio dell’Università di Sydney lega definitivamente le intolleranze alimentari alla fatica a lungo termine. Quindi, a prescindere dall’età, se sospettate che il consumo di un determinato cibo stia influenzando la vostra attività diurna, rivolgetevi ad uno specialista.

    Uso di antidepressivi

    L’uso di antidepressivi genera temporanei disturbi fisici, che dovrebbero affievolirsi col tempo. Sfortunatamente, il senso di spossatezza è spesso associato con l’inizio di un trattamento a base di antidepressivi.

    Uso di antistaminici

    Uno degli effetti negativi degli antistaminici è, appunto, la sonnolenza. Come spiega LiveScience, alcune tipologie di antistaminici attaccano l’istamina, una sostanza rilasciata dal sistema immunitario per indurre una reazione infiammatoria contro un potenziale pericolo. Purtroppo, l’istamina gioca anche un ruolo fondamentale nel metabolismo e, quindi, nei livelli di energia del nostro corpo. In alcuni casi, però, il vostro medico saprà indirizzarvi verso farmaci più mirati. (Adnkronos)