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    Speciale medicina
    30 Maggio 2016
    Niente più psoriasi con nuovo farmaco e bussola digitale

    «Una vita sociale serena, senza stigma. Senza lo sguardo continuo delle persone sulla pelle». E’ il sogno di chi convive per anni con la psoriasi. Lo racconta a Milano Guido, alle spalle una diagnosi arrivata in tenera età (a 4-5 anni) e decenni passati con i segni della malattia sulla pelle. E nel cuore. A 47 anni «avevo mollato, mi ero rassegnato ad avere il corpo ricoperto al 70% di croste – dice – Poi mia figlia mi ha scosso. Anche lei ha la psoriasi, e come genitore ti senti male quando si chiede se diventerà come te. Mi ha convinto a guardare in faccia la malattia, a non mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, a curarmi. Ora dico agli altri pazienti: non mollate mai». Di storie come quella di Guido ce ne sono tante. Ma oggi in Italia è in arrivo una nuova arma biotech: è il primo anticorpo monoclonale totalmente umano approvato nel trattamento di prima linea della psoriasi a placche da moderata a severa, quando è richiesta una terapia sistemica. L’indicazione terapeutica è stata approvata dalle autorità sanitarie sulla base degli studi clinici nei quali «il farmaco ha dimostrato il raggiungimento e mantenimento di una cute esente o quasi da lesioni (secondo la misurazione convenzionale, da Pasi 90 a Pasi 100) in 8 pazienti su 10, rispetto al 57,6% ottenuto con le terapie oggi più efficaci», spiega Giampiero Girolomoni, presidente della Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse) e professore ordinario di Dermatologia all’università di Verona. «La velocità d’azione – continua – fa sì che già dopo un mese di terapia, che si somministra tramite iniezione sottocute, un paziente su due ha ottenuto il risultato di una pelle pulita». La molecola, targata Novartis, sarà accompagnata anche da una ‘bussola multimediale’: il programma multicanale ‘Psolife’ – dall’App all’assistenza da remoto, dalla linea telefonica alla community – per supportare sia i pazienti nella loro vita quotidiana sia gli specialisti dermatologi.

    Maurizio Marrale