ROMA – Prolungare la terapia ormonale da 5 a 10 anni riduce il rischio di ricaduta di tumore al seno del 34%. Lo rivela uno studio del Canadian Cancer Trials Group, presentato al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), in corso a Chicago fino al 7 giugno, con la partecipazione di oltre 30.000 specialisti.
Lo studio di fase III, pubblicato anche sul ‘New England Journal of Medicine’, è stato condotto su più di 1.900 donne in postmenopausa, già trattate per 5 anni con terapia ormonale dopo il tumore. Le pazienti sono state divise in due gruppi: al primo è stato somministrato il farmaco anti-tumorale letrozolo per un decennio invece che per cinque anni come da protocolli, all’altro il placebo: è stato riscontrato un rischio del 34% in meno di recidiva o nuovo tumore all’altra mammella rispetto all’altro gruppo. Inoltre a 5 anni dalla fine dello studio, il 95% delle donne trattate non ha avuto alcun tumore, rispetto al 91% del gruppo placebo.
Questi risultati suggeriscono che “la somministrazione di una terapia ormonale più lunga riduce il rischio di recidiva di cancro ed è in grado di prevenire la ricorrenza del tumore”, ha dichiarato Harold Burstein, esperto di cancro al seno e professore associato di medicina alla Harvard Medical School. L’Autore dello studio Paul Goss, direttore della ricerca sul cancro al seno al Massachusetts General Hospital di Boston, ha spiegato che “le donne con diagnosi di cancro al seno in fase iniziale hanno un rischio indefinito di ricadute. Questo studio dà invece un’indicazione precisa, confermando che il prolungamento della terapia ormonale può ridurre ulteriormente tale rischio. Inoltre, una terapia ormonale più lunga ha anche dimostrato un effetto preventivo contro il tumore alla mammella”. (Adnkronos)