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    Lettere
    21 Novembre 2016
    Ivana Puleo (E-Sport-Abile): "C'era una volta la disabilità"

    CIVITAVECCHIA – “Eh si, “una volta”i grandi filosofi e luminari del mondo come Aristotele e Platone affermavano che le persone che non contribuivano all’agiografia del corpo perfetto erano da evitare, anzi: lo Stato doveva impedire l’allevamento e la cura dei neonati deformi perché questi  rappresentavano uno sperpero inutile di risorse ed energie collettive…
    Questa caratteristica della cultura greca, viene adottata poi nella “civiltà” romana: Seneca considerava la vita di un disabile una vita inutile: per questo ogni nuovo nato subiva il rito “dell’innalzamento”al cielo..una sorta di “selezione naturale”.
    Anche la cultura ebraica interpretava le menomazioni o imperfezioni umane come caratteristiche che precludevano qualsiasi coinvolgimento nella vita sociale e religiosa del popolo.

    Dopo la caduta dell’Impero romano ecco il Medioevo: l’handicap viene interpretato e visto come “conseguenza del peccato” attribuito esclusivamente alla mamma e al bambino che venivano entrambi puntualmente giustiziati e arsi sul rogo. Seguirono poi molte superstizioni, racconti di casualità improbabili e storie fantasiose, alimentate dall’ignoranza e dalla paura infusa dalla Chiesa: ogni forma di disabilità (persino il contagio con la peste e la lebbra) erano considerati castighi divini. Ecco quindi l’inizio della ghettizzazione vera e propria dei “diversi”: la separazione dei sani dai malati: la costruzione di veri e propri ghetti lontano dai centri abitati!

    L’illuminismo in effetti, poco fa per “illuminare” la gente di allora: si procede nel distinguere i “disabili” o “diversi” tra curabili e incurabili. Si manifestano altre forme di disabili con l’avvento della rivoluzione industriale che produce i primi mutilati dovuti all’utilizzo spesso maldestro delle prime macchine e procedimenti di automazione adottati dalle industrie…

    E poi..la Grande guerra, con 8 milioni di invalidi, mutilati, ciechi e pazzi (gli scemi di guerra). Con Hitler si istituisce addirittura un Decreto Ministeriale dove si obbliga sia la sterilizzazione coatta che l’eutanasia infantile. Hitler stesso si rende fautore e responsabile di una distruzione di massa dei disabili e di interi gruppi etnici considerati “biologicamente inferiori”. Nella sola Germania vengono uccisi in nome della “purezza razziale”  275 MILA persone disabili:  una vergogna disumana senza precedenti…o quasi…questo accadeva tanto tanto tempo fa…Oppure no..?
    E Oggi?
    Nel 2001 L’Oms stabilisce per la prima volta un nuovo strumento di classificazione che definisce la disabilità come una “condizione di salute in un ambiente sfavorevole”.
    La persona disabile ha risorse e potenzialità che possono estrinsecarsi o rimanere latenti a seconda dell’ambiente in cui vive”…in poche parole: il contesto è considerato un elemento fondamentale di valutazione: può fungere da barriera o incoraggiare l’espressione di queste potenzialità.
    Domanda: e noi? Quale contesto creiamo ? La differenza la facciamo noi: noi Amministratori, noi cittadini, noi tutti.

    Di seguito alcuni esempi di persona disabile: Stevie Wonder (cantante) ; Frida Kahlo (pittrice); Stephen Hawking (scienziato – fisico); Ludwing Van Beethoven (compositore); Franklin Roosvelt (presidente Usa); Alex Zanardi (pilota), Simona Aztori (ballerina); Bebe Vio (schermitrice)….il resto dei nomi potrete aggiungerli anche voi, che non siete “disabili”! 

    Ivana Puleo
    E-sport-abile