L’Organizzazione mondiale della sanità dichiara la «fine dell’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale» per il virus Zika, una fase aperta 9 mesi fa alla luce del boom di casi registrati in diversi Paesi, con il Brasile fra i più colpiti (sul suo territorio l’infezione si è palesata nel maggio 2015 e si è diffusa rapidamente). La decisione di non trattare più Zika come un’emergenza è motivata dal fatto che – spiega l’Agenzia sanitaria delle Nazioni Unite – l’infezione e le conseguenze associate «rappresentano un significativo problema a lungo termine che deve essere gestito dall’Oms, dagli Stati membri e dagli altri partner nel modo in cui vengono trattate altre ‘minacce infettive’». La dichiarazione di fine emergenza è stata ufficializzata in occasione della quinta riunione del Comitato di emergenza, insediato per occuparsi dei casi di Zika, dei disturbi neurologici e dei casi di microcefalia. Ora, precisa l’Oms, «le raccomandazioni temporanee emerse dalle riunioni del Comitato di emergenza confluiranno in un meccanismo di risposta più a lungo termine. L’infezione (che può essere veicolata dalle zanzare ma anche trasmessa per via sessuale, secondo gli studi condotti finora) è stata collegata a gravi difetti neonatali in quasi 30 paesi, in particolare microcefalie, una condizione che porta alla nascita di bambini con uno sviluppo cerebrale ridotto e la testa di dimensioni inferiori alla norma. La dichiarazione di ‘emergenza internazionale di sanità pubblica’, spiega l’Oms, «ha portato il mondo a una risposta urgente e coordinata». Ma con la diffusione dell’infezione in America latina, in area caraibica e dintorni, è necessario impostare un approccio duraturo nel tempo per una minaccia che, David Heymann, l’esperto a capo del Comitato Oms per l’emergenza Zika, ha definito «significativa e destinata a perdurare». «La ricerca – conclude l’Oms – ha ora dimostrato un legame tra l’infezione da Zika e la microcefalia. Per questo il Comitato ha convenuto sulla necessità di un «robusto approccio tecnico per gestire una risposta globale», perché gli esperti hanno ritenuto che «Zika e le sue conseguenze rimangono una significativa sfida duratura di salute pubblica che richiede un’azione intensa», pur non rappresentando più un’emergenza come definita da regolamento.
Speciale medicina
28 Novembre 2016
"Zika non più un’emergenza"