CIVITAVECCHIA – “Dopo tanti anni trascorsi con la mia famiglia a Civitavecchia, sia per ragioni di lavoro che per assicurare la continuità didattica alle figlie, oggi pur essendo venute meno entrambe le sopradette esigenze, abbiamo deciso di “metterci le radici” e, pur non essendo nato in questa città, cerco di integrarmi più profondamente nel suo tessuto sociale, storico e culturale.
Il prossimo 22 e 23 aprile si svolgerà nell’ambito delle manifestazione collegate ai festeggiamenti della Santa Patrona il Palio Marinaro tra i “Nuovi Rioni Storici” della città organizzato dalla ASD “Mare Nostrum 2000”.
L’evento impegnerà le acque del Porto Storico e prevede la partecipazione di equipaggi maschili e femminili delle categorie Senior e Junior (riservato agli Istituti scolastici di 2° grado) nonché di equipaggi “integrati”.
Sembra che la manifestazione marinaresca abbia una profonda e radicata tradizione nella cittadinanza.
Ovviamente, Il “sembra” in questa mia riflessione vuole essere solo provocatorio, se solo si pensi che essa trae origini ed è ispirata alla storia, alla cultura, alle tradizioni e alle leggende della città di Civitavecchia con riscontri storici che, a detta dei più informati, risalgono a qualche secolo fa.
Ci si aspetterebbe dunque che da ciascuno degli otto “Nuovi Rioni Storici” che ricordiamo essere denominati (in ordine alfabetico) “Aurelia”, “Campo dell’Oro”, “Centro Storico”, “Cisterna Faro”, “San Gordiano”, “San Liborio”, “Pantano” e “Pirgo” venissero messi in acqua almeno quattro equipaggi (ognuno composto da quattro rematori + un timoniere) per ciascun Rione Storico.
Venti rappresentanti per Rione Storico, trentadue equipaggi, centosessanta rematori per una Città di mare di 60.000 abitanti.
Ci dovrebbe essere una orgogliosa ressa di aspiranti portacolori in ogni Rione Storico che ambiscano a cimentarsi in una manifestazione dalla così lunga tradizione.
Un fermento cittadino che coinvolga tutti i luoghi di aggregazione e socializzazione del territorio di riferimento del Rione: scuole, palestre, parrocchie, caserme, circoli, bar, supermercati, etc.
Le due barche messe in acqua, la “Stella Maris” e la “Centumcellae”, per i propedeutici allenamenti non dovrebbero avere tregua.
Già, le barche del Palio Marinaro. Una flotta di quattro lance che non hanno trovato ancora una sistemazione dedicata né in acqua e né in terra.
Ad ogni edizione del Palio di Santa Fermina ma anche dei Pali estivi dell’Assunta e dei Tre Porti, per poter disimpegnare le attività istituzionali occorre chiedere ospitalità per l’ormeggio dentro il Porto Storico e confidare nella benevolenza, sensibilità e disponibilità dei vari Circoli Nautici, Cantieri Navali e Associazioni. Un po’ come se il simulacro della Patrona dovesse essere custodito in una chiesa diversa dopo l’annuale processione.
Ecco che allora sorge spontanea la domanda: ma il Palio Marinaro di Civitavecchia, a chi appartiene?”
Vincenzo Ricotta