Potenziare le proprie abilità mentali fino a diventare un ‘mago degli scacchi’ con l’aiuto di una pillola? E’ possibile, come dimostra uno studio che sembra essersi ispirato al film ‘Limitless’ e alla storia del farmaco sperimentale capace di attivare tutte le aree del cervello. La ricerca, che per prima ha misurato gli effetti di farmaci stimolanti come il modafinil e il metilfenidato (più noto come Ritalin*) e della caffeina sul gioco degli scacchi, è pubblicata su ‘European Neuropsychofarmacology’. Ebbene, lo studio mostra significativi miglioramenti cognitivi ottenuti grazie ai due farmaci, già utilizzati off label dagli studenti come ‘smart drug’ per studiare ore di fila. La ricerca mostra dunque che, con l’aiuto della chimica, è possibile alterare e persino migliorare il modo in cui il cervello elabora le informazioni complesse. E, applicato agli scacchi, il lavoro dimostra che i farmaci stimolanti possono dare davvero un vantaggio ai giocatori, una marcia in più sulla strada del successo. Un aspetto di cui la World Chess Federation ha tenuto conto, introducendo un codice anti-doping nel 2014. Nello studio, in doppio cieco randomizzato e controllato, gli scienziati tedeschi e svedesi hanno ‘fotografato’ la spinta regalata da due medicinali e dalla caffeina ai giocatori di scacchi. Il team diretto da Klaus Lieb dell’University of Mainz (Germania) ha somministrato a 39 giocatori di scacchi dosi controllate di modafinil, metilfenidato, caffeina o un placebo. Poi gli scacchisti (tutti uomini) hanno giocato una serie di rapide partite temporizzate (massimo 15 minuti) contro un programma al computer, per misurare la loro abilità. Lo studio è stato portato avanti per 4 giorni, nel corso dei quali tutti i giocatori hanno finito per provare tutte le sostanze (incluso il placebo), accumulando oltre 3 mila partite. L’analisi dei risultati ha ‘svelato’ l’effetto delle smart-drug. I ricercatori hanno potuto scoprire che le tre sostanze testate hanno avuto un effetto sulla mente dei giocatori: questi ultimi, infatti, impiegavano più tempo a decidere la propria mossa. Ma se con i due farmaci il punteggio è migliorato in modo significativo, con la caffeina si è registrato solo un lieve progresso, giudicato non statisticamente significativo.
Speciale medicina
20 Marzo 2017
Effetto ‘‘smart drug’’, mago degli scacchi con una pillola