ROMA – Restituire benessere ed equilibrio al corpo grazie alla Fisioanalisi, ovvero la ricerca dell’origine fisica di alcune patologie a carico del sistema muscolo-scheletrico.
La Fisioanalisi o analisi fisica (www.fisioanalisi.it) si basa su un principio scientifico importante: stimolando gravitazionalmente con il peso del corpo il riflesso plantare, si ottiene la distensione permanente della muscolatura antigravitazionale, e quindi la riduzione definitiva degli attriti che limitano il movimento e usurano gli organi.
Come si traduce in concreto questo principio? E, soprattutto, qual è la metodologia terapeutica? Secondo la Fisioanalisi, risolvendo le condizioni che impediscono al paziente di far cadere spontaneamente il peso del corpo sulla parte anteriore del piede, si avrà il pieno utilizzo sia dell’azione di leva del piede stesso, sia del riflesso plantare. Quest’ultimo si trova proprio nella parte più distale della leva del piede, e quindi saranno necessarie molte meno energie, sia muscolari che neurologiche, per ottenere la stazione eretta.
La muscolatura antigravitazionale, meno contratta per vincere la forza di gravità, schiaccerà meno lo scheletro e soprattutto la colonna vertebrale, che si potrà così distendere nello spazio, risolvendo in maniera definitiva patologie come cifosi dorsali, lordosi lombari e verticalizzazioni cervicali, e riducendo gli attriti che limitano il movimento e consumano muscoli, tendini ed articolazioni. Ma gli effetti della Fisioanalisi non si esauriscono qui: i muscoli più distesi schiacceranno meno anche tutti i tubi e le arterie di cui siamo costituiti, (vie arteriose e venose, vie digerenti, respiratorie, urinarie, linfatiche ecc.) nei quali si muovono i fluidi del corpo, e da cui ha origine buona parte delle patologie degenerative.
Questa tecnica è un mezzo efficace per ridurre il rischio di gravi malattie e prolungare gli anni di vita in maniera non ancora quantificabile, ma sicuramente molto significativa.
La muscolatura si distende in maniera isotonica e cresce di lunghezza, e quindi di efficienza, (gli antagonisti si rilasciano per favorire il movimento degli agonisti); lo scheletro, i vasi e tutti gli altri condotti non sono più schiacciati e riacquistano la loro funzionalità.
È una vera “crescita verso l’alto”, vincendo la forza di gravità che invece, schiaccia e comprime il fisico e la psiche verso la terra. Perché, se è vero che la forza di gravità è la nostra “leva” di ancoraggio, non si può negare che essa è anche ostacolo al libero fluire delle energie fisiche e mentali.
La Fisionalisi interviene sul rapporto dinamico che si crea tra questa ed il riflesso di opposizione, che dà al corpo la necessaria spinta verso l’alto.
Il fisico, nella sua interezza, ne trae beneficio migliorando le proprie capacità funzionali e ammalandosi di meno. (Adnkronos)