logo
    Speciale medicina
    27 Maggio 2017
    Psicosi da droghe, in 5 anni + 40%

    Esplosioni improvvise di violenza, allucinazioni, deliri persecutori. Un’unica ‘miccia’ che accende la psicosi: l’abuso di droghe, dalla cannabis alla cocaina. Si può finire in clinica psichiatrica anche a 16 anni – «gli under 18 che arrivano all’attenzione degli specialisti sono sempre di più», avvertono gli esperti – e poi è complicato tornare indietro, recuperare le funzioni perdute. «E’ un problema emergente, si può parlare di una diagnosi nuova, di psicosi indotta da sostanze. I casi sono in aumento: secondo i nostri dati, queste forme negli ultimi 5 anni sono aumentate di circa il 40%». A lanciare l’allarme è Alfredo Carlo Altamura, direttore del Dipartimento di neuroscienze e salute mentale dell’Irccs Policlinico di Milano e professore ordinario di Psichiatria all’università Statale. Forte anche dei dati raccolti dal suo team che ha letteralmente ‘fotografato’ delle alterazioni specifiche nei sistemi di trasmissione del cervello che portano allo sviluppo del disturbo. L’esperto punta i riflettori sul fenomeno «ad alto impatto sociale» a Milano, in occasione della settima edizione del Forum biennale internazionale ‘Innopsy’ (Innovazione in psichiatria), in programma fino a domani all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. Un momento per fare il punto sulle problematiche più attuali analizzando l’intero arco della vita, dall’infanzia all’età avanzata. Fra i temi la ‘psicosi da droghe’. «Abbiamo osservato due aspetti: questi quadri psichiatrici si possono sviluppare anche a distanza di anni da quando si è fatto abuso di sostanze, e si innestano su una base di suscettibilità genetica, ma se non ci fosse l’uso di droghe non esploderebbero. Ecco perché è importante evidenziare l’impatto crescente della problematica», assicura Altamura all’AdnKronos Salute.