CIVITAVECCHIA – “Egregi Dirigenti, quando le cose vanno male siete i primi ad andare sul giornale.
Oggi vogliamo, invece, ricordare come la sanità locale può rendere “dolce” il passaggio verso la morte, garantendo tutte le cure e le attenzioni che un malato ha il diritto di ricevere nel momento più crudele della vita.
I ringraziamenti vanno a voi, per aver lavorato negli anni alla realizzazione di un ambiente ospedaliero pulito, sereno e accogliente, con personale preparato, serio e disponibile , con punte di eccellenza sanitaria entusiasmanti, che qualificano la struttura di secondo livello.
Da quando il 18 marzo è stato diagnosticato a papà un leone aggressivo sono passati tre mesi esatti, così come previsto dai medici, che da subito hanno cercato di alleviare un male che si faceva più incisivo, evitando il peggio .
Il paziente messo al centro dell’attenzione umana e sanitaria nei vari reparti in cui ci siamo ritrovati dall’oncologia al pronto soccorso alla radiologia, dalla chirurgia all’endoscopia alla cardiologia, dal centro trasfusionale alla casa.
Si è trattato di un paziente “fortunato” che ha creduto nella sanità locale senza tante migrazioni, si è affidato ad eccellenti medici locali, è stato coccolato da validi infermieri ed ottimi medici, Il tutto avvolto dal caloroso affetto familiare.
I ringraziamenti partono da nostro padre per aver concluso il percorso di vita con dignità e rispetto delle sue volontà, tra le braccia dei suoi familiari e le cure ricevute da tutto il personale sanitario che ha conosciuto al San Paolo.
Una sanità migliore a Civitavecchia esiste”.
Famiglia Iacomelli