CIVITAVECCHIA – “Sono passati alcuni giorni dall’incendio che ha coinvolto la tratta ferroviaria Roma-Civitavecchia e mi piacerebbe dare la mia versione dei fatti, di un viaggio della disperazione durato 4 ore affinchè nulla sia lasciato al caso poichè sarebbe giusto che chi ha sbagliato si senta quanto meno in colpa leggendo queste righe.
Tutto è cominciato alle ore 14:29 quando siamo arrivati alla stazione di Ostiense con un treno da Roma Tiburtina. Li abbiamo notato che il treno delle 13:50 per Civitavecchia portava 50 minuti di ritardo. Non sapendo quello che stava accadendo ci siamo recati al binario. Solo li abbiamo notato che piu’ di 300 persone stavano aspettando il treno e che i cartelloni pian piano davano per soppresso. Dopo 10 minuti è arrivato un treno per Cerveteri e decidiamo di salire. Il treno finirà la sua corsa nella stazione di Maccarese. Lì siamo scesi e ci siamo trovati in più di 1000 persone che al di fuori della stazione aspettavano un pullman. Collegamenti infatti erano stati messi con Passoscuro e Fiumicino e qualcuno aveva detto che c’erano navette sostitutive per Ladispoli e Civitavecchia. Dalle 15 il primo autobus è arrivato alle 16:00. Ci fu il caos più totale poichè nessuno sapeva se quel bus arrivava a civitavecchia poichè l’autista disse Ladispoli, quello per Civitavecchia doveva arrivare. Autobus da 52 posti sono saliti almeno in 150 persone poichè l’autista ha aperto le porte da dietro.
Ma tutto questo è stato nulla su quello che è successo all’arrivo del secondo bus. Intanto i taxisti si sono organizzati con dei veri e propri furgoni da più di 10 persone e alla “modica” cifra di 15 euro a persona hanno portato le persone fino a Civitavecchia. Anche altre persone non tassiste si sono accordate per delle cifre per portare passeggeri. È stato un vero e proprio sciacallaggio. Alle 17 circa è arrivato un secondo bus sostitutivo. Li è stato il caos. Una signora si è messa davanti e l’ha fatto fermare. Si è creata una folla di persone che hanno fatto da schermo umano all’autobus spingendo tutto e tutti. Le persone che dovevano scendere non riuscivano a scendere e l’ autista è stato costretto a chiamare l’aiuto della polizia. Scesi i passeggeri noi che dovevamo salire siamo stati spinti da dietro da altre persone inferocite. Alcuni ci tiravano le borse. Una donna con la scusa che il suo bimbo era sul bus voleva impadronirsi delle borse come un signore anziano. A noi ci hanno rotto una maniglia di una valigia e spaccati gli occhiali che erano nel marsupio e c’è a chi è andata peggio con escoreazioni sulle braccia. Sull’autobus moltissime persone stavano quasi per svenire, per il caldo patito e per tutto ciò che è successo. Il bus terminerà la sua corsa alla stazione di Ladispoli dove ci attendevano altre 300 persone dove sul binario 5 c’era un treno semi vuoto, che solo pochi ne sapevano l’esistenza, per pisa mentre a noi hanno detto che il treno per civitavecchia/grosseto era in arrivo sul binario 2 poiche’ la linea era stata ripristinata. Abbiamo così preso questo treno super affollato per arrivare a civitavecchia alle 18. Unica consolazione a civitavecchia c’erano i pullman di città funzionanti”.
Lettera firmata