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    Lettere
    7 Agosto 2017
    "Publio Cornelio Francesco Maria di Majo snobba la città"

    CIVITAVECCHIA – “Dalle principali cronache nazionali: “Partiti ieri i festeggiamenti traianei, con parterre internazionale, tra mondanità e presenze internazionali …nell’area archeologica dell’antica Rocca del porto. A presentare il percorso Francesco Maria Di Majo presidente Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale, la soprintendente Alfonsina Russo e l’addetto culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, Ion de la Riva. Poi tutti sulla terrazza dell’antica Rocca per un cocktail, aspettando lo spettacolo che sotto la Fontana del Vanvitelli ha portato in scena monologhi, danze e musiche dedicate alla figura dell’Imperatore Traiano……”.
    E festa sia!
    Non sappiamo se sotto la terrazza della nostra antica Rocca siano sfilate poi le bighe o arrivati i gladiatori con i leoni per deliziare gli ospiti del novello imperatore, francamente non ce ne stupiremmo.
    Quello che invece sappiamo è che l’organizzazione di eventi privati, con parterre privato, non rientra certo nel “progetto di valorizzazione del porto storico previsto dal nuovo Piano Regolatore Portuale che vede la creazione di uno stretto rapporto tra porto e territorio”: a parte il ristretto concetto di “territorio” evidentemente posseduto dal presidente Di Majo, comunque le feste private se le organizzi sulla terrazza di casa sua!
    Esiste un organo deputato alla garanzia della corretta gestione delle pubbliche risorse, che si chiama Corte dei Conti: attiveremo anche i nostri parlamentari per avviare un’azione volta a verificare se sussistano i presupposti per un eventuale ricorso, sull’organizzazione dell’evento privato e sull’impiego complessivo dei fondi destinati alla festa in “terrazza”, cocktail compreso.
    Rammentiamo bene lo spirito del primo protocollo d’intesa per il recupero del porto storico, da restituire alla completa fruizione dei cittadini ed allo sviluppo del turismo: non pretendiamo che il presidente dell’Adsp conosca la storia del nostro porto, sarebbe troppa grazia, ma si sforzi almeno di mostrare rispetto per la città che lo ospita, tra l’altro, come si dice a Civitavecchia, finora a uffo.
    Infatti, non una parola abbiamo avuto l’onore di sentire da parte del presidente o dei suoi stretti collaboratori, in merito alla vicenda Privilege: eppure ci dice il Ministro Del Rio che è totale competenza dell’Adps!
    Non una parola concreta abbiamo avuto l’onore di sentire da parte del presidente o dei suoi stretti collaboratori sulle linee di sviluppo dei traffici portuali: eppure la crisi riempie quotidianamente la stampa.
    Non una parola incisiva abbiamo avuto l’onore di sentire da parte del presidente o dei suoi stretti collaboratori sulla crisi del lavoro portuale che, di tutta evidenza, si sta vivendo: a questo proposito, solidarietà ai lavoratori sempre.
    Vede presidente, probabilmente su Civitavecchia le sono giunte informazioni di un contesto inerte e sottomesso, panem et circenses, in qualche misura suffragate dalla nuvola di assordante silenzio che spesso pare soffocare questo nostro territorio e di cui la sua stessa nomina e quella dei suoi collaboratori sono un chiaro prodotto.
    Ma noi il silenzio lo vogliamo squarciare!
    Il gioco di dama sulle nomine, con tutti gli annessi e i connessi, chi è fortunato, chi lo è meno, chi tace e acconsente, i rappresentanti istituzionali del territorio che non fiatano, chi sgomita per entrare o rientrare nella corte dei miracoli, sono tutte pratiche che non ci interessano, avendo noi un unico e concreto obiettivo: il lavoro e la trasparenza.
    Il porto deve lavorare e tornare ad essere il motore della città: su questo, possiamo garantire, che non le daremo tregua”.

    Lucia Bartolini
    Presidente regionale Sinistra Italiana Lazio