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    Speciale medicina
    12 Agosto 2017
    Corsa, come si appoggia il piede

    Tra tutti gli sport, la corsa dà l’impressione di essere quello più semplice ed economico da eseguire. Basta scegliere le scarpe giuste e poi avere un po’ di ‘gamba’ e un po’ di fiato, e il gioco è fatto. Ma «non è proprio così, anche lo svolgimento della corsa richiede alcuni accorgimenti utili a evitare problemi e disturbi generati dal movimento», avverte Luca Usai, dell’Unità operativa di ortopedia e traumatologia e dell’Ambulatorio ortopedico cartilagine e sport di Humanitas Gavazzeni Bergamo.
    Per evitare problemi, spiega, «se si decide di cominciare a correre in maniera metodica e continuativa, meglio sottoporsi a una visita preventiva per lo sport, per capire se la corsa è un’attività adatta al proprio corpo. Si tratta di un esame che permette di valutare l’assetto posturale del futuro atleta, quindi di verificare se vi siano o meno delle predisposizioni dello scheletro o dei muscoli che possano predisporre, in seguito a microtraumi ripetuti, a infortuni anche seri». Del resto, i ‘difetti’ fisici che possono creare disturbi a chi corre «sono diversi e possono riguardare varie parti del corpo. Spesso abbiamo a che fare con corridori amatoriali che hanno dolore ai piedi, è importante verificare come questi si appoggino al suolo durante la corsa», aggiunge.
    «Possono tendere a pronare, e cioè subire una rotazione verso l’interno, oppure supinare, cioè tendere, nel momento dell’appoggio, a ruotare verso l’esterno. Sono atteggiamenti parafisiologici quando si cammina, che però, quando la corsa è continua e prolungata – sottolinea – possono provocare infiammazioni, ad esempio alle strutture tendinee, a quelle articolari e alla cartilagine, che con l’andare del tempo possono cronicizzare». 
    Per l’esperto, «conoscere le caratteristiche dei propri piedi è dunque fondamentale per la scelta delle calzature da adottare: al momento dell’acquisto è importante considerare non l’aspetto estetico, ma le caratteristiche tecniche della calzatura, che devono appunto essere adatte al tipo di appoggio» del corridore. 
    Correndo si sollecitano anche le ginocchia: «E’ importante verificare che non vi siano situazioni che possano predisporre a infortuni – prosegue Usai – Un ginocchio che ha una deviazione assiale – varo, ‘gambe a parentesi’, o valgo, ‘gambe a X’ – può predisporre a vari tipi di lesione, a seconda della zona articolare che viene sovraccaricata. Lo stesso vale per le anche che presentano un assetto irregolare, o per i casi in cui c’è una differenza di lunghezza degli arti inferiori».