MONTEFIASCONE – Entro il mese di dicembre sarà consegnata all’unità di Diagnostica e screening senologico, diretta da Maria Teresa Strassera, una seconda unità mobile mammografica, dotata di mammografo digitale diretto. Attraverso questa nuova dotazione, la Asl di Viterbo intende potenziare il programma di screening senologico che, già oggi, registra un tasso di adesione del 66%. Tra i più alti a livello regionale.
L’unità mobile, acquistata grazie a un finanziamento erogato dalla Regione Lazio, consentirà alla Diagnostica e screening senologico, la cui sede è presso la struttura ospedaliera di Montefiascone, di erogare delle prestazioni con una tecnologia all’avanguardia, di aumentare l’accuratezza diagnostica e di individuare anche le lesioni precliniche di piccole dimensioni.
“Il programma di screening del tumore al seno – spiega Maria Teresa Strassera – è stato attivato presso la Asl di Viterbo nel 2003 ed è entrato in pieno regime nel 2006, con una copertura di tutta la popolazione bersaglio della Tuscia. Parliamo di circa 40mila donne. Il programma si rivolge alle donne di età compresa tra 50 e 69 anni, con un invito ed eseguire una mammografia gratuita ogni due anni. L’unità mobile è uno dei punti di forza del programma, perché ci consente di portare la prevenzione direttamente nel luogo di residenza dalle donne, garantendo a ognuna di loro la stessa possibilità di adesione”.
Il programma prevede un percorso completo dall’invito alla diagnosi, finoal trattamento. Se l’esito del test è nella norma, la risposta viene spedita direttamente a domicilio. Se, invece, dovessero evidenziarsi immagini dubbie o sospette, la donna viene richiamata telefonicamente per effettuare tutti gli approfondimenti diagnostici necessari per il raggiungimento della diagnosi presso l’unità Diagnostica e screening senologico aMontefiascone.
“La nostra struttura ogni anno esegue circa 20mila prestazioni di senologia a donne in fascia e fori fascia screening. Siamo parte integrante del percorso senologico attivato dalla Asl di Viterbo e collaboriamo con l’equipe multidisciplinare della Breast unit a cui inviamo le donne con diagnosi di neoplasia e alle quali l’azienda garantisce una completa presa in carico, con elevati standard di qualità”.
In occasione di “Ottobre Rosa”, la campagna di sensibilizzazione e di informazione promossa dalla Regione Lazio, la Asl di Viterbo ha messo in campo un sforzo ulteriore sul fronte della prevenzione e della battaglia contro il tumore al seno.
“Su invito della Regione – spiega Strassera – parteciperemo, con la nostra unità mobile di mammografia, alla manifestazione ‘Tennis and friends” che si svolgerà al Foro Italico a Roma sabato 7 e domenica 8 ottobre e nella quale eseguiremo gratuitamente dei test mammografici alle donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni. Inoltre, le donne residenti nella provincia di Viterbo fuori fascia screening, sempre da 45 a 49 anni, potranno effettuare gratuitamente la mammografia presso le radiologie aziendali di Montefiascone, Viterbo e Civita Castellana, mentre le donne le donne in età compresa tra i 70 e i 74 anni potranno effettuare, a richiesta, la mammografia nell’ambito del programma di screening, telefonando al numero verde 800.440.359. Infine, a conclusione della tappa viterbese del programma di screening che si è tenuta quest’anno, abbiamo invitato 4267 donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, residenti a Viterbo, ad eseguire gratuitamente la mammografia”.
“L’acquisto per la Asl di Viterbo di una seconda unità mammografica, dotata della più avanzata tecnologia – commenta il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – è un ulteriore e fattivo segnale che lanciamo a sostegno dei programmi di screening senologici. Lo facciamo alla vigilia dell’edizione 2017 della campagna di sensibilizzazione ‘Ottobre Rosa’ perché è importante che la cultura della prevenzione sia sempre più radicata nel territorio. Prevenire è fondamentale, perché la diagnosi precoce consente interventi chirurgici sempre più conservativi, terapie mediche meno aggressive, migliora la qualità della vita delle pazienti e aumenta la loro possibilità di sopravvivenza”.