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    Speciale medicina
    28 Ottobre 2017
    "Epatite C, per vincerla luce sul sommerso"

    Far luce sul sommerso per sconfiggere l’epatite C grazie ai super-farmaci, i cui prezzi oggi sono più accessibili rispetto al debutto sul mercato. «Le stime su quanti sono gli italiani con epatite C sono grossolane: quelli che conosciamo sono circa 300 mila, ma è difficile stimare il sommerso. La forbice può essere molto ampia e arrivare a raddoppiare questi numeri, oppure essere solo di poco superiore, intorno ai 400 mila. Certamente non il milione e mezzo di pazienti che si ipotizzavano per l’Italia qualche anno fa». Lo spiega Stefano Fagiuoli, direttore Usc gastroenterologia epatologia e trapiantologia, Dipartimento di medicina specialistica e dei trapianti, Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il nostro Paese nel contrasto alla malattia «ha già fatto un lavoro importante – dice Fagiuoli – In Italia il registro attivato il 22 dicembre 2014 vede 96-97 mila pazienti trattati». Nel frattempo i nuovi criteri Aifa hanno ampliato l’accesso ai trattamenti, e i prezzi di questi medicinali – un tempo stellari – si sono ridotti, anche con l’arrivo sul mercato di prodotti di seconda e poi di terza generazione. «In quest’ottica la recente approvazione da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) della rimborsabilità in Italia di un nuovo regime pangenotipico della durata di 8 settimane rappresenta un grandissimo passo avanti», aggiunge Fagiuoli. Maviret* (glecaprevir/pibrentasvir di AbbVie) è un trattamento orale privo di ribavirina che prevede una somministrazione al giorno, indicato per pazienti non cirrotici e che non hanno ricevuto in precedenza trattamenti anti-Hcv. «La nuova frontiera – sottolinea Antonio Craxì, ordinario di Gastroenterologia dell’Università di Palermo – è proprio quella delle terapie brevi, farmaci come la combinazione glecaprevir/pibrentasvir che riescono a essere di grande importanza pratica, per la possibilità di abbreviare le cure a otto settimane e offrire massima efficacia, massima tollerabilità e semplicità di uso».