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    Speciale medicina
    10 Novembre 2017
    "La legge Gelli segna un passaggio di civiltà"

    «Una legge che segna un passaggio di civiltà, che cerca di abbattere il fenomeno della medicina difensiva dando maggiori coperture assicurative ai cittadini, alle strutture e ai medici, e che permetterà a tutti i pazienti di avere risarcimenti più celeri e alle Aziende di sviluppare sistemi di gestione del rischio per garantire la sicurezza delle cure». Così il commissario straordinario del Policlinico Umberto I di Roma, Joseph Polimeni, commenta all’AdnKronos Salute la Legge Gelli-Bianco, a sei mesi dalla sua approvazione, in occasione del convegno ‘Nuova responsabilità sanitaria’ organizzato a Roma da Assiteca: un confronto tra legislatore, Istituzioni e operatori per fare il punto sullo stato dell’arte dell’iter di approvazione degli 8 decreti previsti, sulle prime esperienze e le criticità riscontrate dalle aziende sanitarie pubbliche e private. Polimeni, protagonista nel pomeriggio di una tavola rotonda insieme a direttori generali di altre aziende sanitarie romane e Istituti privati, dal titolo ‘Valutazioni sulle prime esperienze a sei mesi dall’approvazione della Legge’, osserva poi come la Gelli-Bianco sia «una Legge che ha bisogno di un forte comitato di valutazione dei sinistri, di una forte avvocatura aziendale e di una forte cultura di risk-management». «E’ una legge che cerca di inquadrare la responsabilità civile dei medici sul cosidetto percorso del ‘doppio binario’ – prosegue Polimeni – con una maggiore e sempre più forte responsabilità delle strutture sanitarie rispetto a quelle del singolo medico; c’è una grande riforma anche per quanto riguarda l’ambito penale, perché gli esercenti della professione sanitaria possono essere esenti da responsabilità penale qualora seguano le buone pratiche e le linee guida; e poi afferma in modo inequivocabile l’importanza della sicurezza delle cure all’interno di un diritto alla salute che viene costituzionalmente garantito», conclude il commissario straordinario del Policlinico Umberto I.