«A ciascuno il suo» vaccino. Francesco Vitale, docente di Igiene e medicina preventiva all’Università di Palermo, cita il conterraneo Leonardo Sciascia per illustrare la corretta strategia contro l’influenza stagionale. Una strategia «possibile oggi grazie alla disponibilità dei vaccini quadrivalenti. Possiamo infatti assicurare una protezione su misura, in base alla tipologia di pazienti», spiega all’Adnkronos Salute. Il discorso è complesso, e parte dalla composizione del vaccino: un ‘cocktail’ con tre o quattro ingredienti. «A stabilire la composizione è l’Organizzazione mondiale della sanità – ricorda Vitale – Il monitoraggio di ciò che accade in un emisfero permette di capire la diffusione dei virus circolanti e di fare una predizione su ciò che accadrà nell’emisfero opposto». Uno studio che in parte è una scommessa: si scelgono i virus influenzali più diffusi dall’altra parte del mondo, «scommettendo che saranno gli stessi a presentarsi da noi. La composizione dei vaccini si stabilisce in due riunioni l’anno, a Ginevra, mirate proprio a fissare la composizione vaccinale sulla base dei risultati dei tamponi fatti ai pazienti. I virus influenzali possono essere di tipo A e di tipo B – continua Vitale – In particolare gli A/H3N2 e H1N1 stanno circolando insieme da diverse stagioni, poi ci sono anche due virus B (Victoria e Yamagata) presenti insieme, anche se in percentuali differenti». Il vaccino anti-influenza trivalente protegge contro due virus A e un B. «Ma in passato alcune volte i virus che hanno circolato di più erano diversi rispetto alle previsioni, un problema che si è verificato in particolare per i virus B». Questo vuol dire che, pur vaccinate, le persone non erano protette contro uno dei microrganismi circolanti. «Ecco perché l’Oms consiglia di inserire nei nuovi vaccini quadrivalenti 2 virus A e 2 virus B: lo scudo protettivo si amplia». Secondo Vitale, a questo punto «si va verso un futuro di vaccini quadrivalenti. Manteniamo i trivalenti perché sono quelli adiuvati, più adatti dunque a persone più fragili, come gli anziani o gli immunodepressi». Ecco che torna la strategia ‘su misura’. «Questo tipo di pazienti, infatti – spiega l’igienista – ha bisogno di uno stimolo in più. Mentre considerato che l’influenza da virus B è prevalente nei bambini e nei giovani», per loro come per la popolazione generale o gli operatori sanitari «è più adatto il vaccino quadrivalente, che protegge contro due tipi di virus B. Questo – ammonisce – in attesa di un quadrivalente adiuvato. Naturalmente ricordo che anche le donne in gravidanza devono sottoporsi a vaccinazione».
Speciale medicina
25 Novembre 2017
Influenza, a ciascuno il suo vaccino