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    Speciale medicina
    7 Dicembre 2017
    Medici sempre più connessi

    Scienza e tecnologia sempre più a braccetto: il 93% dei medici italiani usa ogni giorno il web per il lavoro, collegandosi in media 8 ore alla settimana. La dotazione tecnologica dei camici bianchi è aumentata di oltre il 50% in 5 anni, secondo una ricerca Gfk promossa da Univadis, portale di riferimento della divulgazione scientifica specialistica, che a Milano ha presentato la rinnovata piattaforma italiana nel corso del convegno ‘Il futuro dell’in-formazione medica’. Gli accessi avvengono non più solo da pc, ma anche da altri dispositivi mobili: l’88% dei medici utilizza uno smartphone per lavoro (+51% rispetto al 2013) e il 61% un tablet (+55%). Il medico cerca soprattutto aggiornamenti professionali e informazioni: linee guida per diagnosi e trattamenti, informazioni e studi sui farmaci, approfondimenti sulle patologie. Univadis, servizio di Aptus Health, è una piattaforma rivolta a oltre 3 milioni di professionisti della salute in più di 90 Paesi e in 17 lingue. «Rappresenta fin dalla sua origine un portale che racchiude in sé informazioni di alta qualità, non finalizzate a pubblicizzare farmaci, e sintesi di alto valore scientifico. Una bussola, un buono strumento per la pratica clinica per tutti i medici e anche per i medici di famiglia», spiega Paolo Spriano, medico di medicina generale, vice presidente Snamid e medical writer Univadis. «Più del 30% degli aggiornamenti scientifici dei medici avviene attraverso la Rete, soprattutto per il medico specialista. Internet, con i siti web, i portali dedicati, le banche dati, la letteratura, le riviste e gli articoli, rappresenta uno dei primari canali di informazione», osserva Paolo Bortolussi, product manager – brand and customer experience Gfk Italia. I portali di servizio dedicati, come Univadis da più di 10 anni presente sul mercato italiano, rappresentano il terzo canale di informazione digitale più utilizzato dai medici. «C’è un vuoto da parte delle istituzioni pubbliche a fornire informazioni, vuoto che viene colmato da progetti come Univadis che ha la capacità di avvicina i medici alle informazioni di cui hanno bisogno», sottolinea Eugenio Santoro, responsabile del Laboratorio di informatica medica dell’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.